Forse ci si pensa poco ma Gesù ha fatto per quasi 30 anni il falegname.. non è affatto detto che fosse scarsamente bravo in questo mestiere.- Poco dopo veniamo a sapere che anche San Paolo viveva con il suo lavoro di tessitore di tende.San Pietro era pescatore e così anche tantissimi altri apostoli e discepoli.
Se andiamo a leggere la Scrittura, vediamo che quasi tutti i migliori testimoni di Dio hanno coltivato una autentica abilità manuale, così come chiede BP ai suoi scout.
Ma perché è così importante essere abili anche con le mani ? Non basterebbe avere solo la abilità intellettuale o usare bene il computer?
La risposta è nella storia stessa di BP che , bravissimo nelle cose pratiche, era piuttosto fragile nello studio teorico, sui banchi di scuola. Tuttavia non dimentichiamo che egli ha poi scritto degli ottimi testi così tanto che i suoi libri sono fra i più letti del mondo.
Avere una buona abilità manuale è un punto di partenza per fare del bene a servizio degli altri . – Uno che certamente sapeva muovere bene le mani è Michelangelo (+1564). Dovete sapere che chi scolpisce il marmo è predisposto a vedere svanire nel nulla il lavoro di un anno intero: basta che sbagli un colpo e solo per questo può sfigurare completamente una scultura. Commesso l’errore, non si torna indietro.
Se ne accorse bene Michelangelo: un giorno vide in un fosso un lungo trave di marmo abbandonato: era lì perché uno scultore sconosciuto aveva sbagliato le proporzioni e non riusciva a porvi rimedio. Michelangelo lo vide,lo studiò attentamente e dedusse che da quel rudere si poteva estrarre un capolavoro: David che sta per abbattere con una fionda il gigante Golìa entrato in Palestina come invasore : è il simbolo di che cosa può fare se ci si affida a Dio e si ha una competenza.
Prima di lanciare il sasso , la Bibbia dice che Davide chiese umilmente aiuto a Dio per non sbagliare la mira. Egli era bravo di suo ma non si vergognò di chiedere il sostegno dal Cielo: è una lezione per tutti noi che spesso ci vantiamo delle nostre capacità.
Saper fare i nodi,imparare a montare una tenda,allestire un angolo di squadriglia senza abbattere alberi,imparare a cucinare……….: è tutta una serie infinita di possibilità per dimostrare a se stessi ed agli altri che il servizio al prossimo non è un parola vuota ma un autentico stile di vita.
Nella LEGGE SCOUT ci sono gli articoli 3 e 5 che dicono: “Lo scout e la guida si rendono utili ed aiutano gli altri” e “Lo scout e la guida sono cortesi” (la parola “cortese” viene dal latino e significa:”cuore teso” verso gli altri)
Anche nella PROMESSA SCOUT si dice: “Con l’aiuto di Dio prometto….di aiutare gli altri in ogni circostanza”.
Un esempio di servizio avvenne dopo il terribile terremoto del Friuli (1976). La gente era accampata sotto le tende nei campi sportivi quando cadde una serie infinita di temporali: acqua senza limiti, fulmini, tuoni, vento terribile. La gente gridava: “Perché Dio ci ha abbandonati? Cosa abbiamo fatto per meritare questi castighi?”.
Fu in quei momenti che gli scouts venuti esplosero in una serie infinita di atti di coraggio: usciti all’aperto, ribattevano i picchetti delle tende e poi restavano lì a tenere fermi i tiranti messi a dura prova dal vento ; altri portarono in alto i fili della luce elettrica che erano pericolosamente immersi nell’acqua; altri misero in salvo alcuni scatoloni di pasta che stavano per essere distrutti dalla pioggia..
La gente del posto vedeva e lodava. Quando si andò via , ci fu una serie sconfinata di abbracci nel pianto .- Davvero la abilità manuale di pochi giovani fu la molla che diede ai friulani la forza di ricominciare tutto daccapo .
Allo scautismo di allora, ammaliato dalla tentazione di politicizzarsi in sterili discorsi , la esperienza del Friuli fece capire che la competenza manuale, anche se sembra inferiore a quella intellettuale, è la base per la scelta educativa.
In fondo, Gesù non si è comportato così?
ICONA: Sperando che i buoni frati francescani siano contenti , prendiamo anche noi come icona quella che essi hanno al di sopra di ogni loro convento: due braccia che si stringono la mano l’una davanti all’altra : una appare ricca perché ha una bella manica di stoffa; l’altra invece sembra povera perché è scoperta , senza manica. Se la disegniamo in sede o la portiamo a casa, ci ricorderà quello che BP voleva dire con la proposta della “abilità manuale”.
Diciamo il Padre Nostro guardando la nostra mano che fa il saluto scout : è un modo per ricordarci che dobbiamo sviluppare bene il terzo punto di BP : la abilità manuale.
===== IL SERVIZIO AL PROSSIMO =====
CATECHESI SUL QUARTO PUNTO PROPOSTO DA BP:”IL SERVIZIO AL PROSSIMO”.
Oggi, quando si parla di scautismo, lo si abbina abbastanza facilmente alla idea del servizio. Il primo a proporre questo stile fu BP ma è certo che dovette faticare moltissimo per farlo accettare.
Quando cominciò, nel 1907, l’Inghilterra era la nazione più potente del mondo: i suoi domini non conoscevano confini, la sua lingua e la sua cultura si imponevano a tutti. Sarebbe stato facile fondare gli scouts e ottenere che i ragazzi di tutto il mondo fossero in qualche modo dipendenti dagli inglesi.
BP avrebbe potuto imporre di cercare di trasformare i suoi scouts in piccoli soldatini pronti a lottare fin da ragazzi per il prestigio della corona inglese.
Invece fu di una apertura mentale incredibile: malgrado ricevesse le pressioni da molti colleghi dell’esercito, volle che i suoi ragazzi si comportassero da fratelli fra di loro e con tutti gli altri del mondo.
In poche parole, chiese a tutti di rendersi il servizio fondamentale della fratellanza. Se ci pensiamo bene, fu un vero prodigio di intelligenza!
Nel 1920 si impose per fare avvenire il primo Jamboree nell’Olympia Stadion di Londra. A chi gli chiedeva perché avesse usato questo nome disse : “Voglio che ci sia una marmellata (“jam”) di ragazzi da tutto il mondo , uniti in una sola fraternità”.
Dopo questo primo modo di impostare il servizio (“Tratta tutti come fratelli, anche se sono di altre razze e nazionalità”), lo scautismo è stato una autentica miniera di episodi di altruismo , compiuto – in certi casi – al prezzo stesso della vita.
Un esempio di servizio avvenne a Rimini quando si incendiò il locale Grand Hotel, attorno al periodo 1920 . Scoppiato l’incendio , vicino al grande albergo si creò una massa incredibile di persone che guardava a commentava. Fra di loro c’era anche lo scout Anacleto Ricci , appena diciottenne.
Mentre tutti si agitavano senza far nulla, Anacleto cominciò ad attraversare le sale per trarre in salvo gli ospiti terrorizzati. Ne aveva portato fuori diversi quando, ad un certo punto, vedendo che le fiamme divampavano, tutti cominciarono a gridargli di desistere poiché era troppo pericoloso.
Il nostro giovane eroe non si diede per vinto: sentendo arrivare altre grida strazianti di aiuto, si lanciò nella bufera di fumo e..non tornò mai più indietro. – Un anno dopo lo Stato gli conferì la medaglia d’oro al valore civile alla memoria. – A questo giovane fu intitolato per moltissimo tempo il primo gruppo scout di Rimini.
Nella LEGGE SCOUT ,al punto 4, si legge che “Lo scout e la guida sono amici di tutti e fratelli di ogni altra guida e scout”.Questa amicizia fraterna è il primo vero servizio che possiamo rendere al mondo così diviso.
Anche nel VANGELO vediamo che Gesù non esita un istante a praticare il servizio. Tutta la sua vita è una catena di attenzioni ai fratelli lontani, ai malati, ai poveri, agli stranieri , alla Verità: per essa soltanto è morto, poiché attestava che era Dio e che bisogna amare tutti come fratelli.
Il momento supremo – forse – del suo servizio è proprio quando il sommo pontefice Caifa gli chiede se è Dio. Gesù sa che , se risponde in un certo modo, firma la sua condanna a morte. Lo fa e non si tira indietro: in quel momento tutta la sua esistenza è messa alla prova per vedere se davvero è convinto di quello che fa . – Se c’è qualcuno che davvero ha servito il prossimo fino in fondo è stato proprio Gesù.
Fidandoci di Gesù, sapremo essere sempre capaci di un servizio serio e competente , così come chiedono tutti i quattro punti proposti da BP.
ICONA:Ciascuno dei 4 punti di BP è ricordato da questi simboli : fazzolettone(scoperta);tendina(responsabilità);bussola (autonomia);fiamma del fuoco(animazione). – Proviamo a disegnarle tutte quattro e a metterle sopra lo sfondo di una croce: ricorderà che , con l’aiuto di Dio, è possibile vivere tutti questi punti e a trovare in essi il bene più desiderato: la FELICITA’.