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Con San Francesco

TRE SCHEMI DI CATECHESI CON SAN FRANCESCO : A CERTE CONDIZIONI POTREBBERO SOSTITUIRE ANCHE QUELLA PARROCCHIALE, CASO PER CASO. NOTA: Soprattutto nella branca L/C si è soliti procedere nella catechesi annuale seguendo la figura di San Francesco. La scelta è buona se si ha l’avvertenza di completarla con qualcosa d’altro che introduca alla “sostanza” del messaggio cristiano. Se ci si limitasse a presentare San Francesco come innamorato della natura e non – supponiamo – di Dio e della sua chiesa , si tradirebbe il Santo ed anche i ragazzi stessi. Penso che , se la catechesi è organica e continuativa, si possa ottenere dal parroco – volta per volta – il permesso di sostituire la catechesi parrocchiale introduttiva ai Sacramenti (Confessione,Prima Comunione) con quella fatta in tana. La risposta positiva non è automatica: se la sostanza della catechesi c’è, è possibile: altrimenti è meglio non insistere.

Per questo ho seguito il seguente schema:

  1. Episodio della vita del Santo.
  2. Rimando alla dottrina della Chiesa.
  3. Icona cioè: un simbolo visivo da far apporre in sede e da portare a casa.
  4. Impegno personale o di gruppo.

Per altre domande o integrazioni, contattatemi.

Primo schema

Nascita di San Francesco

1° INCONTRO:LA NASCITA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI .

  1. Fine del 1100 , secolo 12° : Assisi è una bellissima cittadina presso il monte Subasio, in Umbria, vicino alla città di Perugia. I suoi abitanti sono molto bravi ed attivi: si danno da fare in tutte le specialità:legno,ferro,agricoltura,allevamento degli animali e commercio delle stoffe.
  2. Uno dei negozi più grandi e completi di Assisi è quello di Pietro di Bernardone: compra e vende le stoffe più belle in circolazione. Nel Medioevo si era raggiunta una tale bravura che nemmeno oggi si è capaci di fare stoffe e broccati belli come allora.
  3. Un giorno Pietro di Bernardone vuole allargare il suo commercio. Viene a sapere che in Francia c’è una fabbrica che produce stoffe di eccezionale bellezza e allora si decide: parte per la Francia. Lì trova davvero quello che cerca ma – in più – trova anche una bellissima ragazza del posto che accetta di sposarlo. Così Pietro torna ad Assisi con dei prodotti stupendi e – meraviglia! – con una moglie francese. In quel periodo del Medioevo i francesi erano chiamati “franceschi” dalla gente dell’Umbria.
  4. Arriva l’anno 1181: dalla unione di Pietro e della bella Francesca nasce un bambino : come chiamarlo se non come la terra della madre? Il suo nome è deciso: Francesco .
  5. Il piccolo bambino cresce: è molto bello e buono. Con la madre parla in lingua francese, con gli altri nell’ italiano di quel tempo che è ancora molto simile al latino. Dalla mamma impara una cosa bellissima che era molto diffusa in Provenza, la regione dalla quale proveniva : a suonare e cantare.


BIS : IL CAPO : Cari lupetti: anche voi cercate di imparare subito e bene sia a cantare che a suonare: non immaginate quanto vi servirà! Se saprete farlo, ogni volta che incontrerete altri bambini tutti vi cercheranno e voi pian piano potrete portarli vicino a Dio ed alla Chiesa. Se poi suonerete in Chiesa, voi rallegrerete la gente che, anche per merito vostro, verrà più volentieri alla Messa.

  1. Francesco è molto fedele anche alle preghiere che recita con la mamma: impara bene a fare il Segno di Croce , il Padre Nostro,l’Ave Maria, il Gloria, l’Eterno Riposo, l’Angelo di Dio, l’Atto di dolore. Queste preghiere si possono benissimo sostituire con altre inventate ma servono moltissimo per cominciare.
    BIS: CAPO: Anche noi vogliamo imparare o ripassare queste preghiere.Appena uno le sa vada da Baloo e si faccia dire da lui se va bene. Se non lo trovate, venite da me o da…………………. Il telefono di Baloo è:…………………………..)
  2. ICONA : Disegniamo ciascuno su un foglietto la faccia di un bambino e, di fianco, quella dei suoi genitori o parenti : circondiamo il disegno con un cerchio con sopra una croce: ci ricorderà una famiglia vive unita e felice se prega insieme.
    MORSO DI BALOO:Appena possibile cerchiamo di andare da Baloo (Tel………………..): gli diamo un (uno solo!) bel morso sul collo e gli diciamo tutte le preghiere che San Francesco aveva imparato.
  3. IMPEGNO: Da oggi diremo bene le preghiere prima della riunione e, mettendoci d’accordo prima, proporremo di dirne una tutti insieme anche in casa. Così i vostri familiari si accorgeranno quale onore avete avuto nello scoprire il cammino dello scautismo.

Francesco bambino

2° INCONTRO : FRANCESCO DI ASSISI BAMBINO.

San Francesco e la Confessione

3° INCONTRO : SAN FRANCESCO VIVE IL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE.

San Francesco e la Prima Comunione

4° INCONTRO :SAN FRANCESCO RICEVE LA PRIMA COMUNIONE.

San Francesco ricevel a Cresima

5° INCONTRO: SAN FRANCESCO RICEVE LA SANTA CRESIMA.

San Francesco soldato in guerra

6°INCONTRO: SAN FRANCESCO, ORMAI GRANDE, PARTE PER LA GUERRA CONTRO PERUGIA.

San Francesco sposa Madonna Povertà

7° INCONTRO: SAN FRANCESCO SI SPOGLIA DELLE VESTI E SPOSA MADONNA POVERTA’.

San Francesco restaura San Damiano

8° INCONTRO:SAN FRANCESCO RESTAURA LA CHIESA DI SAN DAMIANO. I MIGLIORI RAGAZZI DI ASSISI VANNO CON LUI.

San Francesco predicatore

9° INCONTRO: SAN FRANCESCO VA NEL MONDO A PREDICARE. IL LUPO DI GUBBIO. IL PRESEPE A GRECCIO.

Angiolo Silvio Novaro
Viveva un dì, narra un’antica voce
intorno a Gubbio un lupo assai feroce
che aveva i denti più acuti che i mastini
e divorava uomini e bambini.
.
Dentro le mura piccole di Gubbio
stavano chiusi i cittadini e in dubbio
ciascuno della vita. La paura
non li lasciava uscire dalle mura.
.
E San Francesco venne a Gubbio, e intese
del lupo, delle stragi, delle offese;
ed ebbe un riso luminoso e fresco,
e disse: “O frati, incontro al lupo io esco!”.
.
Le donne avevano lagrime così
grosse, ma il Santo ilare e ardito uscì.
E a mezzo al bosco ritrovò il feroce
ispido lupo, e con amica voce
gli disse: “O lupo, mio fratello lupo,
perché mi guardi così ombroso e cupo?
Perché mi mostri quegli aguzzi denti?
Vieni un po’ qua, siedimi accosto e senti:
Io so che tu fai molto male a Gubbio
e tieni ognuno della vita in dubbio,
e so che rubi uccidi e non perdoni
nemmeno ai bimbi, e mangi i tristi e i buoni:
Orbene ascolta: come è vero il sole,
ciò che tu fai è male. Iddio non vuole!
Ma tu sei buono; e forse ti ha costretto
a ciò la fame. Ebbene, io ti prometto
che in Gubbio avrai d’ora in avanti il vitto:
ma tu prometti essere onesto e dritto
e non dare la minima molestia:
Essere insomma una tranquilla bestia.
Prometti dunque tutto questo, dì?”.
Il lupo abbassò il capo, e fece: “Si!”.
“Davanti a Dio tu lo prometti?”.
E in fede il lupo alzò molto umilmente un piede.
Allora il Santo volse allegro il passo
a Gubbio, e il lupo dietro, a corpo basso.
In Gubbio fu gran festa, immenso evviva:
scoppiò la gioia, e fino al ciel saliva.
E domestico il lupo entro rimase
le chiuse mura, e andava per le case
in mezzo ai bimbi come un vero agnello,
e leccava la gota a questo e a quello.
E poi morì. E fu da tutti pianto
e seppellito presso il campo santo.

Fioretti di San Francesco

10° INCONTRO: ALTRI FIORETTI DI SAN FRANCESCO E COMPAGNI.

Fioretti di San Francesco

11° INCONTRO : ALTRI FIORETTI DI SAN FRANCESCO E COMPAGNI.

Le stigmate

2° SCHEMA DI CATECHESI SU SAN FRANCESCO

 CATECHESI SUL CANTICO DELLE CREATURE DI SAN FRANCESCO.

San Francesco è grande per un numero incredibile di motivi: ha scelto di stare con Dio, con la Chiesa,ha accettato con sé moltissimi amici (i frati),ha lavorato per la pace, ha inventato il presepio, ha amato la natura,ha ricevuto le stigmate di Gesù e infine ……… ha inventato una delle prime poesie in lingua italiana. Il suo cantico delle creature è bello anche perché è scritto nella prima lingua italiana, quella che assomigliava ancora al latino. Per questo è piena di un fascino incredibile. E’ nella sua primitiva versione – quella vera – che la commentiamo.

Cum tucte le tue creature

A)”LAUDATO SIE MI’ SIGNORE CUM TUCTE LE TUE CREATURE, SPEZIALMENTE MESSER LO FRATE SOLE , LO QUALE JORNO ET ALLUMINI NOI PER LUI . ET ELLU E’ BELLO E RADIANTE , CUM GRANDE SPLENDORE : DE TE ALTISSIMO PORTA SIGNIFICATIONE”.

Per sora luna

B) “LAUDATO SI’ , MI’ SIGNORE, PER SORA LUNA E LE STELLE;IN CELU L’HAI FORMATE CLARITE ET PRETIOSE ET BELLE”

Per frate vento

C)”LAUDATO SI’ O MI’ SIGNORE PER FRATE VENTO - ,ET PER AERE ET NUBILO ET SERENO - ET ONNE TEMPO , PER LO QUALE A LE TUE CREATURE DAI SUSTENTAMENTO”.

Sarà bene che anche noi impariamo a distinguerli con la Rosa dei venti.

a) Costruiamo un’elica da applicare ad un bastoncino: girando, essa ci ricorderà di pensare di più allo Spirito Santo che è venuto in noi nel giorno del Battesimo e torna in quello della Cresima. Anche i bonzi del Tibet applicano delle preghiere sulle loro eliche applicate sulle staccionate dei loro pascoli. b) Non sarebbe male costruire un’elica più grande che muove una dinamo da bicicletta e che tiene acceso un lumino davanti alla nicchia della Madonna: sarebbe un bel modo per far capire l’importanza dell’aria pulita. c)ATTIVITA’ : Appena possibile, cercare di apprendere l’arte di andare con la barca a vela: è la più bella attività naturale in assoluto. Chi la prova una volta, non se ne dimentica più.Nel frattempo, si potrebbe fare una cassetta metereologica con la quale misurare l’evolversi delle stagioni. Al minimo: esporre sulla finestra una bottiglietta per l’acqua piovana. – Chiedendo in tempo, non è difficile trovare un esperto che venga a parlare delle previsioni metereologiche oppure di come si fa una analisi dell’acqua per sapere se è potabile .- Non sarebbe male approntare un mulino a vento che mandi luce continua ad una lampadina votiva:la batteria si prende da una bicicletta ed anche la lampadina. RICERCA DA FARSI ANCHE DURANTE LA SETTIMANA: Andare dal parroco e chiedergli dove si trova il più vicino èremo (o santuario) sul quale si può andare per sentire la forza del vento. DOMANDE A TRADIMENTO DA FARSI AL PARROCO : a)“Dove si trovano quei monaci che attaccano delle preghiere su un bastone e poi le fanno girare con il vento?Oppure: che attaccano delle campanelle ad un filo e poi le fanno suonare con il vento perché Dio li ascolti?- b)Chi è quel santo che ha inventato le campane per chiamare la gente?” (Un indizio: è morto nel 431 e stava a Nola.)

Laudato si /4

D)”LAUDATO SI’ , MI’ SIGNORE, PER SORA ACQUA, - LA QUALE E’ MOLTO HUTILE ,- ET HUMILE – ET PRETIOSA – ET CASTA”

INCHIESTA DA FARSI ANCHE DURANTE LA SETTIMANA : chiediamo al parroco di spiegarci il fonte battesimale e cosa significa il Battesimo. DOMANDE A TRADIMENTO DA FARSI AL PARROCO : a)“Se io mi battezzo adesso che sono grande, posso fare subito la Comunione o prima mi devo confessare?” –

                   b)”Chi è stato quell’imperatore , amico del papa San Silvestro,che ha aspettato di trovarsi sul letto di  morte  per farsi battezzare?”

Laudato si /5

E) “LAUDATO SI’ O MI’ SIGNORE PER FRATE FOCU – PER LO QUALE ENALLUMINI LA NOCTE – ET ELLU E’ BELLU –ET JOCUNDO – ET ROBUSTOSO – ET FORTE”.

Laudato si /6

F)”LAUDATO SI’, MI’ SIGNORE,PER SORA NOSTRA MATRE TERRA, LA QUALE NE SUSTENTA, ET GUBERNA, ET PRODUCE DIVERSI FRUCTI CON COLORITI FIORI ET HERBA ».

Laudato si /7

G)”LAUDATO SI’ ,MI’ SIGNORE, - PER QUELLI KE PERDONANO – PER LO TUO AMORE-ET SOSTENGO’ INFIRMITATE ET TRIBULATIONE ; - BEATI KELLI KEL SOSTERRANNO IN PACE – KA DA TE, ALTISSIMU – SIRANO INCORONATI”.

Laudato si /8

H) “LAUDATO SI’, MI’ SIGNORE, PER SORA NOSTRA MORTE KORPORALE-DALLA QUALE NULLO HOMO VIVENTE PO’ SKAPPARE:GUAI A QUELLI KE TROVERA’ NE LE PECCATA MORTALI ; - BEATI QUELLI KE TROVERA’ NE LE TUE SANCTISSIME VOLUNTATI;- KA LA MORTE SECUNDA NOL FARA’ MALE”.

Laudato si /9

I)”LAUDATE ET BENEDICETE EL MI’ SIGNORE – ET RENGRATIATELO – ET SERVITEGLI – CUM GRANDE HUMILITATE.”
SAN FRANCESCO DI ASSISI

  1. Al termine di questo stupendo inno di San Francesco, sentiamo che è impossibile aggiungere qualcosa : lui ha detto tutto in una maniera che nessun altro può fare meglio perché, oltre alle belle parole, lui aggiungeva anche una vita santa.
  2. Pensate che alla Verna (in provincia di Arezzo) dormiva su una pietra viva dove c’è un freddo tale che anche di giorno si è costretti a stare con la giacca a vento. Lui ci dormiva sopra anche se di notte lì c’è un buio tale che non si vede a pochi centimetri di distanza.
  3. Si dice che un giorno il diavolo volesse schiacciarlo facendo precipitare una pietra pesante 3000 tonnellate. Solo Dio impedì questo crimine ma oggi, se andate a vedere,rimarrete stupefatti perché non si capisce dove poggi questa pietra sospesa sopra di voi. Per questo la gente del posto l’ha chiamata “sasso spicco”.
  4. Mentre era alla Verna , S.Francesco chiese a Gesù di soffrire come lui e Gesù lo accontentò: un giorno si formarono sulle mani, sui piedi e sul costato delle piaghe che tutti chiamarono subito :le stigmate. Esse erano così visibili che la gente accorreva da lui per baciargliele. Quando , sfinito , lo portarono da La Verna fino ad Assisi (1226) la folla accorse in tale misura che passò praticamente sempre fra due ali di folla per centinaia di chilometri. Quando poi giunse a casa, volle morire sulla nuda terra e lì , in mezzo ad un pianto infinito, cantò per l’ultima volta il Cantico delle Creature aggiungendo la strofa finale, quella dell’elogio della morte.
  5. Incredibile! Con San Francesco non fa paura nemmeno la morte! Come fare per essere legati a lui? Certamente seguendolo nella sua strada ma anche diventando terziari francescani: chi vuole, pur restando a casa, si può legare con il cordone francescano a lui e così – speriamo! – essere tirati su in Paradio quando sarà ora.
  6. IMPEGNO: Dire ai genitori e ai capi che vogliamo restare sempre amici di San Francesco andando appena possibile a visitare Assisi o La Verna o un qualsiasi convento francescano. Quando saremo arrivati, chiediamo i parlare con un frate francescano per confessarsi ed avere il cuore puro: è il modo migliore per entrare in contatto con questo Santo che , dopo Gesù, ha conquistato il cuore di tutto il mondo.
  7. DOMANDA DA FARE AL PARROCO: Chiedergli chi sono i Santi più famosi con le stigmate, cosa pensa la Chiesa e cosa si può fare per conoscerli meglio. – Se poi volete fargli una domanda a tradimento, chiedetegli chi è stato il pittore che più di tutti ha raccontato la vita di San Francesco.

3° SCHEMA DI CATECHESI SU SAN FRANCESCO

Cercando , con poca fatica , si può trovare l’insieme dei disegni realizzati da Giotto nella Basilica di San Francesco ad Assisi. Sono bellissimi e facili da commentare con parole e animazioni varie.

Anche se il commento non rispecchiasse esattamente il fatto narrato dalle Fonti Francescane – secondo me – non bisognerebbe spaventarsi: San Francesco appartiene all’immaginario collettivo della umanità per cui – volendo – gli si possono attribuire fatti e parole non esattamente compiute da lui. Tanto – dico io – la sua grandezza è al di sopra di ogni e qualsiasi nostra parola.

Vedi anche

Don Romano Nicolini