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CATECHESI SEGUENDO SCAUTISMO PER RAGAZZI

Ecco una serie di catechesi che prendono come traccia alcuni capitoli di “Scautismo per ragazzi di BP” (Edizione Fiordaliso,2000 ) e cercano di dare ogni volta una motivazione mutuata dalla Fede in Dio : essa sola aiuta a divenire veramente esperti ma anche veramente dèditi con continuità alla generosità verso gli altri.Altrimenti – pensiamo – la buona volontà invocata da BP si può scontrare con la poca voglia di sacrificarsi per gli altri.

Titoli delle catechesi prendendo lo spunto dai capitoli di “Scautismo per ragazzi.”.

  • Competenza sulla storia della cavalleria.
  • Competenza nella idoneità a saper vivere all’aperto.
  • Competenza a conoscere i segnali .
  • Competenza a saper usare i nodi e le tecniche di costruzione.
  • Competenza a saper vivere bene in un campo, nel bosco .
  • Competenza nella conoscenza dei cibi e delle bevande.
  • Competenza nel conoscere gli animali.
  • Competenza nel sapere irrobustire il proprio corpo con una vita sana.
  • Lo spirito cavalleresco e l’impegno nella Chiesa.

COMPETENZA NEL CONOSCERE LA STORIA DELLA CAVALLERIA

  • Forse ci si dimentica troppo presto che, alla base della nostra civiltà occidentale , ci sono stati uomini veramente coraggiosi .
  • San Sebastiano era così bravo che faceva parte dei pretoriani , i primi difensori dell’imperatore romano. Ogni imperatore voleva accanto a sé gli uomini più forti e coraggiosi perché lo proteggessero nei pericoli. Sebastiano era così bravo che venne considerato il migliore in assoluto! – Quando però l’imperatore Diocleziano scoprì che Sebastiano era cristiano , i suoi compagni di milizia lo uccisero con le frecce ma entrarono tutti in crisi perché si chiesero: Se i cristiani sono così bravi e li ammazziamo per la loro Fede , dove andiamo a finire?
  • Anche nei secoli successivi all’anno 543 (quando morì San Benedetto da Norcia) i barbari che scendevano in Italia con l’idea di distruggere tutto restavano stupìti vedendo la bravura con cui i monaci benedettini coltivavano le terre, costruivano abbazie ,allevavano bestiame, aprivano alla cultura i figli dei poveri : allora non c’era la scuola e quindi solo i ricchi imparavano a leggere e scrivere. Si pensi alla enorme apertura mentale dei Benedettini : copiavano a mano non solo la Bibbia ed i Padri della Chiesa ma anche (addirittura!) gli autori greci e latini fra i quali ce n’erano alcuni che scrivevano pagine piene di parolacce, oscenità e volgarità così grosse da far arrossire anche…il qui presente …………Pierino!
  • Come si vede, se l’Occidente oggi ha la Fede Cristiana ed è capace di insegnare il rispetto delle persone anche di religioni diverse , è merito di tantissimi martiri e monaci che ci hanno dato l’esempio pagando di persona.
  • Anche Gesù è stato un uomo veramente generoso e cavalleresco. Quando si accorge che Giuda trama contro di lui , non solo non dice niente a nessuno ma lo tratta così bene che, quando Giuda esce per andare a tradirlo, tutti pensano che esca dal Cenacolo per comprare il pane.
  • Dove però Gesù raggiunge il vertice della gentilezza e della cavalleria è quando rimprovera San Pietro per il suo triplice rinnegamento. Lo tratta così finemente che San Pietro non si accorge neppure che lo sta rimproverando:Gesù è un vero cavaliere,pieno di bontà e nobiltà d’animo.
  • DAL VANGELO DI GIOVANNI 21, 15-19.
  • Anche noi impegniamoci ad essere persone gentili e cavalieri verso tutti. Ora scriviamo su un foglietto l’impegno di gentilezza che ci viene suggerito dall’articolo 5° della Legge scout e poniamo sul nodo del fazzolettone un piccolo fiore: ci ricorda che con la Promessa ci siamo impegnati a compiere ogni giorno almeno una azione di bontà.

COMPETENZA SULLA IDONEITA’ A SAPER VIVERE ALL’APERTO

  • Se ad un qualsiasi passante voi chiedeste cosa fanno gli scout, lui vi risponderebbe subito d’impulso:Sono quelli che vanno nei boschi e difendono la natura.
  • Vero! Bene! Grazie! Ma…….è proprio vero? Non sarà mica una bella leggenda metropolitana con la quale noi non vogliamo confrontarci per paura di fare brutta figura?
  • Si racconta che Buddha un giorno si fermò a meditare su un sentiero. Era così concentrato che non si accorse nemmeno che un intero sciame di termiti era passato su di lui……..
  • Beato lui!- direte voi. Certo, se la cosa è vera, fa un certo effetto . A parte però l’impressione , fa scalpore che Buddha amasse così tanto la natura da non volerla disturbare per niente.
  • Un vero scout sa stare nel bosco con lo stesso stile con cui è capace di fare bella figura in un salotto di famiglia: così dice BP, il fondatore dello scautismo.Tuttavia in un salotto per bene uno scout può anche non andare; in una calamità naturale invece deve essere indispensabile. Ma se non sa far niente, a chi giova?
  • BP racconta di una famigliola di tre persone che,per errore, si trova alla deriva su un lastrone di ghiaccio. Mentre vanno verso le rapide, una moltitudine di gente getta loro dai ponti delle funi ma ogni volta i tre malcapitati non riescono a restare attaccati perché hanno le mani bagnate e il freddo li ferma. Succede così che muoiono tutti tre. Eppure, nota giustamente BP, se ci fosse stato un vero scout non avrebbe gettato dai ponti una semplice corda ma una fune con un solido nodo cui aggrapparsi mettendolo sotto le ascelle.
  • Anche Gesù ha vissuto a lungo all’aperto e non risulta affatto che fosse ignorante nei confronti dell’ambiente circostante. Un po’ perché era falegname ( e quindi conosceva gli alberi), un po’ perché era uomo di sottile e fine osservazione, abbiamo la sensazione che conoscesse benissimo la natura in cui era inserito. Ne parla anzi con ammirazione: Vangelo di S.Matteo , capitolo 6, dal versetto 25 al versetto 34 : guardate gli uccelli del cielo………
  • ICONA: Mettiamo bene in vista nell’angolo di squadriglia o in sede un disegno di una foglia o di un albero. In ogni occasione facciamo in modo di guardarlo con occhio interessato cercando di farsi una competenza e pregando per la natura.

COMPETENZA A SAPER CONOSCERE I SEGNALI

  • BP parla molto a lungo sulla conoscenza dei segnali : ai suoi tempi non esisteva il telefono né la radio né internet e quindi la competenza nella segnaletica era essenziale. Gli scout italiani si fecero onore una volta trasmettendo dal nord al sud un intero messaggio tramite alfabeto Morse senza alcun errore. Oggi – temo – questa impresa non riuscirebbe.
  • Anche se oggi la tecnologia sembra sostituire tutto, quando accadde che due aerei si schiantarono contro le due torri e New York e lo tsunami travolse mezzo sud est asiatico nel 2004 , tutti o quasi i telefonini si bloccarono . In questi casi ci si accorge quanto sia importante la competenza in trasmissioni alternative (radio,Morse, bandierine ecc.). In questi calamità dovrebbe accadere che la competenza degli scouts venga richiesta a gran voce dalla gente.
  • La comunicazione nella chiesa è sempre stata ritenuta importante così tanto che si decise molto presto di dotarle di campane ( così dette perché introdotte da San Paolino di Nola – morto nel 431 - abitante in Campania) , di farle molto alte, di riempirle di disegni esplicativi della dottrina cristiana. La stessa musica è usata dalla chiesa per insegnare le verità della Fede. Uno di più bravi in questo campo è S.Ambrogio, patrono di Milano.
  • C’è un bellissimo inno che dice come si possa insegnare la fede anche con simboli simpatici e facilmente comprensibili. Ne faccio un po’ di racconto romanzato.
    S.Ambrogio dice che un gallo abitava con i suo pollaio proprio vicino al sepolcro di Gesù. Un venerdì terribilmente tempestoso, il gallo vide arrivare la gente che portava Gesù al sepolcro. Finita la chiusura, il gallo chiama le galline al pollaio e commenta: “Care galline, avevo sentito dire che questo Gesù era buono ma……..come al solito, i cattivi vincono sempre. Andiamo a dormire; sarà meglio!”
  • Passa il sabato santo e viene la mattina di Pasqua. Il gallo sente lo spuntare del sole, si stiracchia un poco e lancia il suo potente canto . Non l’avesse mai fatto! Appena emesso il suo inno alla vita, scoppia il finimondo: un terribile terremoto scuote la roccia, un lampo luminoso abbaglia tutti, i soldati di guardia cadono a terra tramortiti e la grossa pietra d’ingresso si apre. Il povero gallo si dispera: “Cosa ho fatto! E adesso?”
  • Trascorrono alcuni minuti e arrivano di corsa le pie donne, i discepoli,alcuni curiosi e, naturalmente, le galline. C’è chi crede e chi fa un sorrisino scettico. A questo punto il gallo – dice S.Ambrogio – giustamente si arrabbia: “Gallus negantes arguit- Il gallo rimprovera quelli che negano tutto” e fa capire in mille modi che davvero lì c’era un morto e che ora non c’è più. Alla fine però il buon gallo ha la soddisfazione di vedersi preso sul serio :”Gallo canente spes redit – Con il canto del gallo torna la speranza”.- Bellissimo!
  • L’inno di S.Ambrogio (vescovo di Milano) non dice esattamente queste cose ma fa capire una idea bellissima: con il canto, con i segnali (bandiera, croce ecc.)
    si possono trasmettere tantissime notizie sulla nostra identità e sulla fede che portiamo. Oggi riscopriamo il valore dei simboli della nostra uniforme, della sede, del campo e dell’angolo della fede.
    Come IMPEGNO di oggi disegniamo con un ciuffo d’erba una croce sopra uno scudo o sopra un’altra superficie liscia . Impariamo a fare bene il segno della croce.

COMPETENZA NEL SAPER FARE I NODI E LE ALTRE TECNICHE DI COSTRUZIONE

  • E’ quanto BP cerca di far capire in questo capitolo del suo libro “Scautismo per ragazzi”, a pagina 120.
  • Non basta saper fare bene i nodi: bisogna anche imparare a costruire bene, cioè con arte e solidità. Un esempio stupendo di questa unione fra arte e solidità è dato dalla cupola di Brunelleschi, nel duomo di Firenze, detto Santa Maria del Fiore. Essa è una cupola altissima , in mattoni rossi attraversati da costoloni bianchi di granito: dà uno slancio ed una armonia tali che lo stesso Michelangelo lo ammise: “Cupola, vado a Roma per fare una tua sorella (la cupola di San Pietro) forse di te più grande ma non di te più bella”. La cosa incredibile è che tutta l’immensa costruzione sta in piedi quasi senza cemento o calce: i mattoni sono posizionati così bene uno sopra l’altro che si sostengono a vicenda . Dopo cinque secoli, questa cupola è ancora saldamente al suo posto, simbolo stupendo della bellezza e della bravura dei fiorentini.
  • Anche uno scout deve saper costruire bene e con arte. Alcuni anni fa accadde che due squadriglie femminili collocarono due tende sopralevate sul greto asciutto di un torrente alpino. Una pioggia inattesa e scrosciante travolse le tende e tre ragazzine morirono. L’opinione pubblica italiana si commosse ma , passato il dolore dei funerali, molti fecero notare che un vero scout sa costruire avendo più prudenza.
  • Nella Bibbia non si parla molto di nodi se non – purtroppo – di quello fatto da Giuda per impiccarsi. Tuttavia si parla moltissimo delle costruzioni , soprattutto di quella riferita al Tempio di Gerusalemme che fu annoverato giustamente fra le 8 meraviglie della antichità. In esso entra Gesù, ne caccia i mercanti, ci predica dentro molte volte, piange al pensiero che sia distrutto (cosa che avvenne davvero per opera dei Romani verso l’anno 80 dopo Cristo) ma soprattutto dice che il vero edificio dove lui vuole dimorare è il nostro cuore e lo stesso creato(VANGELO DI GIOVANNI 4,1-24:Gesù e la samaritana).
  • IMPEGNO: cerchiamo i conoscere meglio il valore e la storia della chiesa a noi più vicina e diamoci da fare perché ne animiamo la vita con le liturgia, accompagnando i visitatori ecc..
  • DOMANDA : QUEL’E’ IL NODO – SIMBOLO DELLO SCAUTISMO MONDIALE?COME SI CHIAMA? PERCHE’ BP LO HA SCELTO COME SIMBOLO? CHI LO SA RIPETERE SENZA ESITAZIOEN?

COMPETENZA A SAPER VIVERE BENE IN UN CAMPO E SOTTO LA TENDA

  • BP parla giustamente a lungo di questo argomento nel libro “Scautismo per ragazzi” che stiamo seguendo capitolo per capitolo.
    Saper stare sotto una tenda e ……..non morire è già un’arte. Bisogna infatti saperla piazzare al posto giusto e accudirla con tenace costanza. Basta un po’ di vento perchè un picchetto salti via e la tenda crolli. Per questo si dice che entrare sotto una tenda sia facile ma restarci non sia altrettanto semplice.
  • Detto questo, ogni scout ed ogni persona al mondo che abbia passato anche solo pochi giorni sotto una tenda ripeterà sempre la stessa cosa: E’ una esperienza meravigliosa! Niente e nessuno al mondo può rendere la gioia di restare così a contatto con la natura! Chi monta una tenda e supera le difficoltà della prima notte tornerà a casa con una contentezza ed un orgoglio quale nessuno può capire.
  • C’è un episodio accaduto durante la conquista del K2 da parte degli italiani. La spedizione guidata da Ardito Desio era giunta vicina alla meta : il K2 è la seconda cima del mondo dopo l’Everest ma è certamente al primo posto per difficoltà. Al punto più alto della spedizione erano rimasti solo Compagnoni e Lacedelli ;mancavano poche centinaia di metri alla vetta e c’era bisogno che arrivassero altre bombole di ossigeno per sopravvivere sopra gli 8000 metri. Walter Bonatti è incaricato di portare le bombole e si avvia. Mentre procede, Compagnoni e Lacedelli si avvedono con terrore che una tremenda tempesta di neve sta per abbattersi su Bonatti. Gli urlano con tutte le forze di tornare indietro ma Walter non sente. Arriva la tempesta che avvolge tutto con una furia devastatrice: per Walter – pensano i due – non c’è più niente da fare perché, essendo senza tenda , non poteva sopravvivere. Arriva la mattina , il cielo è sereno e il vento è cessato. Compagnoni e Lacedelli guardano in giù, convinti di non vedere mai più il loro amico quando, con immenso stupore, lo vedono rialzarsi lentamente e ripartire.
    Incredibile: Walter è sopravissuto all’aperto là dove era impossibile solo pensarlo!
  • Anche gli Ebrei, nel deserto del Sìnai, vivono la esperienza della tenda sempre da rifare.Per 40 anni la sperimentano ma poi arrivano alla Terra Promessa : dalla vita sotto le tende è nato un popolo nuovo.
  • Anche Gesù se la sente proporre da Pietro quando è sul monte Tabor : Vangelo di Matteo 17,1-8.—— Cerchiamo di conoscere meglio la tela di Raffaello sulla Trasfigurazione: è un capolavoro assoluto!
  • IMPEGNO : curiamo bene la manutenzione delle nostre tende e facciamo in modo che , inventando dei mercatini , possiamo regalarne una ad un gruppo scout dei paesi di missione.
  • Secondo impegno: dove abbiamo piantato le tende , subito dopo o tornando in seguito, cerchiamo di mettere a dimora anche degli alberi. Sarà il modo migliore per ricordare negli anni la bellezza della vita al campo.

COMPETENZA NELLA CONOSCENZA DEI CIBI E DELLE BEVANDE

  • Continuando a seguire la progressione del libro di BP .”Scautismo per ragazzi” , si giunge al capitolo in cui lui parla di questi temi(Pagina 16 * .
  • A quale scout un po’ “veterano” non è capitato quello che narra BP in questo punto? Lui racconta che volle fare una minestra di piselli ed ebbe la … felice idea di mescolare gli stessi con un po’ di farina. Servita a tavola, i suoi amici furono così stomacati che non solo non la mangiarono ma costrinsero il povero “rosso” (chiamato così per il colore di capelli) a mangiarsela tutta.
  • Un altro episodio che certamente è accaduto a chi va da tempo al campo : la caduta per terra della pastasciutta . Quasi sempre avviene così: uno scout prende la pentola , un altro tiene lo scolapasta e tutto sembra procedere per il meglio. Tuttavia c’è un guaio : quando la pasta scende dalla pentola, emana un vapore acqueo caldissimo. Colui che tiene lo scolapasta non riesce e resistere e…….la pasta cade per terra, in mezzo alle imprecazioni dei compagni seduti al tavolo.
  • Nella Bibbia il cibo ha sempre avuto una valenza simbolica , iniziando dalla sfortunata Eva che non seppe resistere alla voglia di assaggiare quella stra-maledetta mela E pensare che l’Eden era pieno di frutta!(E’ evidente che tutto il racconto è simbolico e non va preso alla lettera ma che in qualche momento della storia umana ci sia stato qualcuno che ha cominciato col prenderci gusto a fare del male, non ci sono dubbi!).
  • Poco dopo apprendiamo che Dio stesso mangia a casa di Abramo, sotto la tenda, prima di annunciargli che Sara sarebbe diventata madre di Isacco.
  • Saltando dopo molti secoli veniamo al CIBO per eccellenza : il pane trasformato in Corpo da Gesù nell’ultima cena (Vangelo di LUCA 22,7-20 ) : da allora, per noi cristiani , il cibo è diventato molto più di un simbolo ma una vera presenza di Dio. Preparare bene il cibo, servirlo con amore (come ha fatto Gesù ai pescatori dopo la resurrezione) è molto più che una furbizia per stare bene al campo scout : è un dovere. Il cristiano sa alimentarsi bene, senza stravizi e capricci, ma sa anche dividere con il povero il suo cibo.
  • Don Bosco era famoso per la sua generosità: appena un ragazzo povero bussava alla sua porta, lui non sapeva dirgli di no e lo accoglieva, malgrado le proteste di mamma Margherita. Ovviamente, questo faceva sì che avesse sempre debiti infiniti : “navigava in un mare di debiti “. Eppure non si tirava mai indietro dal gusto di dare. Un giorno, non avendo niente per la merenda,comprò un pacco di nocciole, quelle che nascono facilmente in Piemonte e che sono alla base della Nutella. Appena i ragazzi lo videro, gli si gettarono addosso come matti : un po’ per fame e un po’ per gioco, non smettevano mai di chiedergli le nocciole: erano diverse centinaia e il pacchetto acquistato sarà stato pesante sì e no appena due chili. Ebbene: Don Bosco comincia a distribuire , distribuire, distribuire …….. i ragazzi mangiano, mangiano ,mangiano e le nocciole………non finiscono mai. Dapprima si pensa a uno dei soliti giochi di prestigio di Don Bosco ma poi ci si accorge che a giocare con loro è Dio : un vero miracolo compiuto sotto gli occhi sorridenti del Santo e le allegre risate dei ragazzi . – Davvero il cibo è diventato il segno della amicizia fra gli uomini e con Dio.
  • ICONA: Disegniamo una pagnotta di pane , magari circondata da alcune spighe e poniamola sopra la sede o in casa : ci ricorderà cosa vuol dire avere il cibo, saperlo conservare , cucinare e donare a chi non lo ha. – Appena può essere utile , sarebbe bene andare alla Caritas per dare una mano alla mensa. Se la mensa non c’è, niente proibisce che una domenica il gruppo scout offra da mangiare a tutti , compreso i poveri.

COMPETENZA NEL CONOSCERE GLI ANIMALI

  • Sempre seguendo il libro di BP , da pagina 222 in poi, si parla a lungo degli animali e delle loro fantastiche caratteristiche. Si pensi che la natura ha dato loro le capacità più impensate : dalla possibilità di sopravvivere in aria,in acqua, nel fuoco (le formiche rosse),in terra e sottoterra. Ogni volta che si va in una grotta profonda ci si meraviglia come certe creature abbiano deciso di andare ad abitare lì.
  • Un contemporaneo di BP fu l’inglese Darwin che scoprì la evoluzione delle razze : giustamente egli osservò che ogni animale, per sopravvivere , si era dovuto dotare nei secoli di alcune capacità come le ali,una vista eccezionale o un udito sensazionale. – L’unica cosa che non ci piace di Darwin è la teoria (non sua ma di suoi discepoli) che anche la intelligenza dell’uomo derivi dalla natura: il nostro corpo certamente si è evoluto ma la nostra anima viene da Dio e basta! D’altra parte, un bambino nel seno materno non è un essere in formazione? Chi avrebbe il coraggio di dire che è una scimmia? Allora: se il corpo si è evoluto, lasciamo che l’anima (=l’intelligenza) non venga dalla materia altrimenti siamo costretti a dire: siamo scimmie istruite che hanno lasciato fuori della classe le scimmie-scimmie. Esse (poverine!) vorrebbero venire a scuola con noi, bussano alla porta da migliaia di anni ma noi (cattivoni!) le lasciamo fuori dell’aula a restare sempre-e-solo scimmie.
  • Nella Bibbia si parla subito di animali : nel Paradiso terrestre essi obbedivano ad Adamo e non si preoccupavano di niente. Dopo il peccato, anche loro hanno avuto paura dell’uomo : egli, con la sua cattiveria e stoltezza, è capace di distruggere con l’inquinamento e il disboschimento più vita di una intera generazione di dinosauri.
  • Un animale simpaticissimo è l’asino di Balaam (libro dei NUMERI 22,22-35 ).Il mago Balaam era stato pagato da un re affinchè salisse su una collina a maledire il popolo di Israele che andava verso la terra promessa(*). Mentre salivano,un angelo si mise davanti all’asino per impedirgli di passare. Il mago cominciò a bastonare la povera bestia che alla fine – con l’aiuto di Dio – gli rispose per le rime: “Te la vuoi smettere di picchiarmi? Non vedi che Dio non vuole? E poi : se anche tu maledicessi il popolo di Israele mentre Dio lo benedice, che ci fai?”
  • [(*) CERCHIAMO DI APPROFONDIRE DA DOVE VIENE LA MANIA DI CREDERE AI MAGHI, INDOVINI, CARTOMANTI, ASTROLOGI . CERCHIAMO DI FARCI IDEE CHIARE SULLA FISSAZIONE DI CREDERE ALLA IMPORTANZA DELLA SCARAMANZIA: FERRO DI CAVALLO, VENERDI’,NUMERO 17 ECC..]
  • La Bibbia parla di una infinità di animali , sempre con una stima di fondo immutabile. Il più simpatico però è –forse –il somarello che ha portato Gesù in trionfo nella domenica delle palme : ho la sensazione che Gesù l’abbia scelto apposta per non sottostare alla superbia dei cavalli che credono di essere importanti solo perché sono veloci e partecipano alle sfilate.
  • ICONA : DISEGNIAMO IL PROFILO DI UN ASINELLO E SOTTO METTIAMOCI IL NOSTRO NOME NON PER AUTORIZZARCI AD ESSERE I PIU’ SOMARI DELLA CLASSE MA PER FAR CAPIRE CHE ANCHE NOI VOGLIAMO SERVIRE CON LA UMILTA’ , LA PERSEVERANZA E IL SILENZIO DI QUESTA SIMPATICA BESTIA.
  • IMPEGNO SCOUT :Dopo aver letto bene il testo di BP, dedichiamoci a salvaguardare concretamente un certo tipo di animali che sono oggetto della cattiveria umana: pesci,uccelli, ecc.. Se e’ possibile, teniamo aperto un allevamento - vivaio (per esempio di pesci ) e poi andiamo a liberarli .

COMPETENZA NEL SAPER IRROBUSTIRE IL NOSTRO CORPO CON UNA VITA SANA

  • Dalla pagina 244 del libro fino a pagina 280 , BP parla con una enorme insistenza sulla importanza di curare la resistenza del nostro corpo alla intemperie, alla fatica , alle malattie, ai vizi : senza troppa fatica possiamo collocare qui il decimo punto della Legge scout : “Lo scout è puro di pensieri, parole e azioni”.
  • Perché BP è così preoccupato di questo argomento , fino al punto di impiegare quasi 40 pagine? Perché sa benissimo che, se un ragazzo prende brutti vizi (come per esempio : fumare) raramente è in grado di sopportare la vita ruvida che si presenta nello scautismo. E’ una vecchia tesi della chiesa : quando si vedono girare certi giornalini o si ascoltano (le tende sono molto sottili!) certi discorsi , allora non solo Dio ne rimane offeso ma anche tutto l’insieme della comunità.
    Non a caso San Paolo dice insistentemente : “Certi discorsi non fateli nemmeno : Nec nominetur in vobis”.
  • C’è un bel film degli anni ’30 che fa vedere in maniera un poco esagerata dove si va a finire quando ci si lascia andare a certi bassi istinti. – In una cittadina tedesca vive un grande professore di greco e latino che impèra su tutta la cittadinanza: la sua cultura è tale che non solo i suoi studenti lo temono ma anche i notabili del popolo: basta una sua parola per fare avanzare o promuovere una qualsiasi decisione cittadina. Un giorno però arriva un piccolo circo : fra di loro c’è una majorette che canta e balla in modo stupendo. Incredibilmente il solenne professore si innamora di lei : perdendo la testa, si esibisce come un guitto su tutte le piazze e le osterie della zona. I suoi alunni che prima lo temevano, adesso lo deridono sulla pubblica via : è ridotto davvero ad uno straccio. Una sera però accade l’imprevisto: per una serie di contrattempi (i bidelli sono in sciopero), la porta del liceo è aperta. Il professore risale le scale che tempo addietro aveva percorso nella più grande solennità,entra nell’ aula da cui aveva elargito i saperi più solenni,ricorda piangendo il suo glorioso passato, appoggia la testa sulla scrivania e…muore.
  • Come dicevo prima, il fatto è certamente inventato e le conseguenze sono esagerate ma …….. rende l’idea. Se uno scout sa vincere i suoi istinti è sempre una persona libera, simpatica, allegra, che non ha niente da nascondere, luminosa. Se invece si lascia andare , allora è come tutti : uno che sa vedere solo l’aspetto più banale di una cosa: in una ragazza /ragazzo non percepisce lo splendore delle sue doti ma unicamente la possibilità di avere piacere.
  • I nostri genitori ci piacciono proprio perché sanno rallegrarsi reciprocamente con piccoli gesti di amore : un fiore, un cibo, una sorpresa ,un complimento, una battuta , ecc. Questa capacità di amarsi in tale modo si apprende un poco alla volta, vivendo in uno stile simpaticamente rude come ci propone lo scautismo e BP in queste pagine. Leggiamole attentamente e vedremo come coincidono con la visione cristiana dell’amore.
  • ICONA : Disegniamo il giglio dello stemma : BP lo ha scelto perché una volta indicava sulle bussole il nord ma è possibile che lo abbia indicato anche come il simbolo di una vita sana e robusta, pulita e vivace come descrive ampiamente nelle pagine sopraddette.
  • IMPEGNO : Facciamo un serio esame di coscienza da quando non ci siamo confessati e anche di COME ci siamo confessati. Vedremo che abbiamo molte cose da sistemare: telefoniamo al prete con cui abbiamo più confidenza e parliamo con lui: sarà una vera festa!

LO SPIRITO CAVALLERESCO

  • Qui BP arriva davvero al culmine della sua saggezza: a pagina 282 introduce il concetto di cavalleria collegandosi direttamente a San Giorgio che combatte il drago ed al re Artù che toglie tranquillamente la spada dalla roccia mentre nessun altro ne è capace. (Ovviamente le storie del drago e della spada sono inventate ma sono così belle che non interessa a nessuno sapere se sono vere o no: sono belle e basta!)
  • Una volta si diceva : “Lo scout è cortese e cavalleresco” nel senso che sa riconoscere il bene anche negli avversari. Un segno di cavalleria si vede nel libro “I ragazzi della via Paal” quando i vincitori salutano sull’attenti il piccolo Nemeczek che da solo li ha affrontati per la difesa del cortile da gioco. – Un altro segno lo si ebbe quando gli Inglesi resero gli onori militari agli italiani che avevano perso il forte dell’Amba Alagi in Etiopia, attorno al periodo 1930.
  • I gesti di cavalleria ,grazie a Dio, sono moltissimi ma purtroppo la stampa non ne parla mai perché la bontà non fa scalpore : “Fa più rumore un albero che cade di una intera foresta che cresce”, dice un proverbio indiano.- Uno scout di Napoli, giunto in un certo punto della strada, vide davanti a sé un’auto sbandare e ribaltarsi. Per scendere in fretta , lo scout fu travolto da un’altra auto che sopraggiungeva, rimase in coma a lungo e perse una gamba. Interpellato per avere notizie, parlava della sua vicenda con una calma incredibile, come se nulla fosse accaduto!Questa è vera cavalleria!
  • Che ragazzi scout si riuniscano in sede in inverno e in estate, col caldo e col freddo, quando c’è la scuola la vacanza ……… nessuno ci fa caso. Tuttavia molte altre associazioni giovanili si sono spente; lo scautismo, dopo cento anni di vita, è ancora più vivo che mai. Oltre 300 milioni di persone, negli anni, hanno potuto dire con orgoglio : “Io sono scout”.
  • Impariamo a sognare le gesta della cavalleria! Non ci deve interessare affatto sapere cosa pensano gli altri, se approfittano di noi o ci ringraziano : il cavaliere di una volta andava in giro per fare del bene sempre, senza attendersi alcuna ricompensa . Degli altri cavalieri ingordi abbiamo perso anche le tracce; di loro ci vantiamo di esserne gli eredi. – Una definizione che dobbiamo sognare di meritare : gli scout sono i nuovi cavalieri del mondo moderno, i seguaci più simpatici di Cristo che ha dato tutto se stesso per gli altri.
  • LETTURA: LEGGIAMO IL CAPITOLO 13 DELLA PRIMA LETTERA DI SAN PAOLO APOSTOLO AI CORINTI : CI DICE COME SIA BELLO AMARE TUTTI CON LA PIU’ PROFONDA SIMPATIA.

===== Vedi anche =====  Don Romano Nicolini


donromano/2007/002.txt · Ultima modifica: 2010/06/26 20:00 (modifica esterna)

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