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Con San Francesco

TRE SCHEMI DI CATECHESI CON SAN FRANCESCO : A CERTE CONDIZIONI POTREBBERO SOSTITUIRE ANCHE QUELLA PARROCCHIALE, CASO PER CASO. NOTA: Soprattutto nella branca L/C si è soliti procedere nella catechesi annuale seguendo la figura di San Francesco. La scelta è buona se si ha l’avvertenza di completarla con qualcosa d’altro che introduca alla “sostanza” del messaggio cristiano. Se ci si limitasse a presentare San Francesco come innamorato della natura e non – supponiamo – di Dio e della sua chiesa , si tradirebbe il Santo ed anche i ragazzi stessi. Penso che , se la catechesi è organica e continuativa, si possa ottenere dal parroco – volta per volta – il permesso di sostituire la catechesi parrocchiale introduttiva ai Sacramenti (Confessione,Prima Comunione) con quella fatta in tana. La risposta positiva non è automatica: se la sostanza della catechesi c’è, è possibile: altrimenti è meglio non insistere.

Per questo ho seguito il seguente schema:

  1. Episodio della vita del Santo.
  2. Rimando alla dottrina della Chiesa.
  3. Icona cioè: un simbolo visivo da far apporre in sede e da portare a casa.
  4. Impegno personale o di gruppo.

Per altre domande o integrazioni, contattatemi.

Primo schema

Nascita di San Francesco

1° INCONTRO:LA NASCITA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI .

  1. Fine del 1100 , secolo 12° : Assisi è una bellissima cittadina presso il monte Subasio, in Umbria, vicino alla città di Perugia. I suoi abitanti sono molto bravi ed attivi: si danno da fare in tutte le specialità:legno,ferro,agricoltura,allevamento degli animali e commercio delle stoffe.
  2. Uno dei negozi più grandi e completi di Assisi è quello di Pietro di Bernardone: compra e vende le stoffe più belle in circolazione. Nel Medioevo si era raggiunta una tale bravura che nemmeno oggi si è capaci di fare stoffe e broccati belli come allora.
  3. Un giorno Pietro di Bernardone vuole allargare il suo commercio. Viene a sapere che in Francia c’è una fabbrica che produce stoffe di eccezionale bellezza e allora si decide: parte per la Francia. Lì trova davvero quello che cerca ma – in più – trova anche una bellissima ragazza del posto che accetta di sposarlo. Così Pietro torna ad Assisi con dei prodotti stupendi e – meraviglia! – con una moglie francese. In quel periodo del Medioevo i francesi erano chiamati “franceschi” dalla gente dell’Umbria.
  4. Arriva l’anno 1181: dalla unione di Pietro e della bella Francesca nasce un bambino : come chiamarlo se non come la terra della madre? Il suo nome è deciso: Francesco .
  5. Il piccolo bambino cresce: è molto bello e buono. Con la madre parla in lingua francese, con gli altri nell’ italiano di quel tempo che è ancora molto simile al latino. Dalla mamma impara una cosa bellissima che era molto diffusa in Provenza, la regione dalla quale proveniva : a suonare e cantare.


BIS : IL CAPO : Cari lupetti: anche voi cercate di imparare subito e bene sia a cantare che a suonare: non immaginate quanto vi servirà! Se saprete farlo, ogni volta che incontrerete altri bambini tutti vi cercheranno e voi pian piano potrete portarli vicino a Dio ed alla Chiesa. Se poi suonerete in Chiesa, voi rallegrerete la gente che, anche per merito vostro, verrà più volentieri alla Messa.

  1. Francesco è molto fedele anche alle preghiere che recita con la mamma: impara bene a fare il Segno di Croce , il Padre Nostro,l’Ave Maria, il Gloria, l’Eterno Riposo, l’Angelo di Dio, l’Atto di dolore. Queste preghiere si possono benissimo sostituire con altre inventate ma servono moltissimo per cominciare.
    BIS: CAPO: Anche noi vogliamo imparare o ripassare queste preghiere.Appena uno le sa vada da Baloo e si faccia dire da lui se va bene. Se non lo trovate, venite da me o da…………………. Il telefono di Baloo è:…………………………..)
  2. ICONA : Disegniamo ciascuno su un foglietto la faccia di un bambino e, di fianco, quella dei suoi genitori o parenti : circondiamo il disegno con un cerchio con sopra una croce: ci ricorderà una famiglia vive unita e felice se prega insieme.
    MORSO DI BALOO:Appena possibile cerchiamo di andare da Baloo (Tel………………..): gli diamo un (uno solo!) bel morso sul collo e gli diciamo tutte le preghiere che San Francesco aveva imparato.
  3. IMPEGNO: Da oggi diremo bene le preghiere prima della riunione e, mettendoci d’accordo prima, proporremo di dirne una tutti insieme anche in casa. Così i vostri familiari si accorgeranno quale onore avete avuto nello scoprire il cammino dello scautismo.

Francesco bambino

2° INCONTRO : FRANCESCO DI ASSISI BAMBINO.

  • Noi non sappiamo molto sulla infanzia di San Francesco ma è facile immaginare che cresce molto bene: impara a leggere e scrivere, a suonare e cantare,andare a cavallo,frequentare la chiesa servendo (forse) la Messa e dando vita al coro con la sua voce bellissima. Soprattutto gli altri bambini stanno volentieri con lui perché è molto buono e gentile : pur essendo figlio di un ricco mercante, non lo fa pesare sugli altri , soprattutto sui più poveri.
  • Certamente c’è una cosa che lo rende già diverso dagli altri: l’amore alla natura. Mentre forse gli altri bambini rovinano e sporcano il bosco o fanno soffrire gli animali, Francesco cerca nel creato la voce di Dio. Ascolta incantato il canto degli uccelli, dell’acqua, del vento,della pioggia ; conosce benissimo le caratteristiche delle piante e degli animali più vicini a lui.
  • Nel vangelo c’è scritta una cosa simile: Gesù invita a guardare gli uccelli del cielo ed i fiori dei campi per imparare da essi a fidarsi della Provvidenza e ad essere sempre sereni.
    -VANGELO SECONDO SAN MATTEO 6,25-34.
  • BIS : CAPO : Fratellini, anche noi vogliamo fare subito quello che Gesù ha chiesto e San Francesco ha fatto:adesso vi faccio sentire da questo nastro registrato alcuni rumori (acqua scrosciante, fuoco scoppiettante ……) e vi faccio vedere alcuni fiori: voi scriverete su un foglietto quello che vi viene in mente e poi leggeremo i vostri commenti. Sarà un modo molto bello per rifare quello che certamente San Francesco ha fatto da bambino.)
  • ICONA : CAPO : Fratellini, ora vi consegno un foglietto sul quale voi disegnate il profilo di un albero o di un fiore o di un bosco: sotto di questo scriviamo le parole di Gesù:”Guardate i fiori dei campi e abbiate fiducia nella Provvidenza del padre vostro che è nei cieli”.
  • MORSO DI BALOO:Appena possibile andiamo da Baloo e , dopo avergli dato 2 (solo due ) morsi sul collo ci facciamo dire da lui dove si trova nella Bibbia il cantico delle creature che tre ragazzi hanno cantato a Dio mentre erano nella fornace ardente.
  • IMPEGNO : CAPO: Gesù ci insegna a non essere avari ed ingordi ma a fidarci della Provvidenza. Per questo da oggi in poi una volta alla settimana , se faremo merenda qui in sede o a casa ,la faremo con un cibo povero come, per esempio: pane-olio di oliva-sale. E’ un cibo molto popolare fra la povera gente,non costa molto perché si può fare anche con pane duro e poi vedrete…….è buonissimo!

San Francesco e la Confessione

3° INCONTRO : SAN FRANCESCO VIVE IL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE.

  • Come si celebrava nel Medioevo la Confessione? Non lo sappiamo ma certamente si faceva perché veniamo a sapere che San Francesco da grande la riceveva spesso.
  • Francesco da piccolo è possibile che abbia fatto anche lui dei peccati? Certamente! Noi crediamo che solo Gesù e la Madonna (per merito di suo figlio Gesù) sono senza peccati. Francesco si era accorto presto che aveva delle bellissime doti per cui è possibile che qualche volta abbia approfittato di esse per vantarsi o per tenere lontani dei bambini che magari erano più poveri. Se lo avesse fatto, non c’è da meravigliarsi perché Gesù non condanna chi fa i peccati ma chi non si pente e non chiede perdono.
  • Nel VANGELO DI SAN LUCA ( 15 , 11-32 ) Gesù racconta la parabola del figliol prodigo che commette davvero un gravissimo peccato ma viene perdonato perché si è sinceramente pentito.
  • Cosa bisogna fare per vivere bene la Confessione? Prima di tutto sentire che siamo tutti peccatori e che abbiamo sempre bisogno di purificare la nostra anima come laviamo spesso il corpo.
  • Viveva un giorno un grandissimo pianista. Era così bravo che, quando dava dei concerti di pianoforte , la gente prenotava i biglietti anche 6 mesi prima. Era bravissimo e gli applausi per lui erano immensi. Il più grande applauso della sua vita lo ottenne – incredibile! – un giorno quando, sospendendo il concerto, ad un certo punto si alzò, si rivolse agli spettatori e disse: “Scusate! Ho sbagliato: ricomincio daccapo”. La gente dapprima rimase sbigottita ma poi, dopo alcuni istanti , scoppiò in un applauso immenso. Perché, secondo voi? (Si lascia sospesa la domanda e si riprende quando qualcuno dirà : La gente gli diede un applauso grandissimo perché ha visto che era sincero e umile.)
  • Anche noi dobbiamo imparare a pentirci umilmente. Per sapere se – dopo il dolore dei peccati – siamo anche peccatori , dobbiamo imparare bene i 10 COMANDAMENTI. Già che ci siamo ripassiamoli adesso:
  • Io sono il signore Dio tuo. 1)Non avrai altro Dio fuori di me; 2)Non nominare il nome di Dio invano;3)Ricordati di santificare le feste;4)Onora il padre e la madre; 5)Non uccidere; 6)Non commettere atti impuri; 7)Non rubare; 8)Non dire falsa testimonianza; 9)Non desiderare la donna d’altri; 10) Non desiderare la roba d’altri.
  • Dopo aver cercato di capire se siamo peccatori guardando i dieci comandamenti dati da Dio a Mosè sul monte Sìnai , adesso ripassiamo l’ATTO DI DOLORE:Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati . Li odio e li detesto perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa .Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più, di fuggire le occasioni prossime del peccato. Signore, misericordia, perdonami!”
  • MORSO DI BALOO : andiamo da Baloo e , dopo avergli dato 3 (solo 3) morsi sul collo, ci facciamo dire come si svolge la Confessione e come possiamo farla al più presto.
  • ICONA: Gesù ha cancellato i nostri peccati non con l’acqua ma con il suo sangue. Disegniamo ora una corona di spine e la portiamo a casa: la teniamo sul tavolo dei compiti per ricordarci di non peccare e di chiedere sempre perdono, come certamente faceva San Francesco anche da bambino.
  • IMPEGNO: Andando alla Messa facciamo in modo che si viva bene la domanda di perdòno che c’è all’inizio e che comincia con le parole:Confesso a Dio onnipotente…………

San Francesco e la Prima Comunione

4° INCONTRO :SAN FRANCESCO RICEVE LA PRIMA COMUNIONE.

  • Non sappiamo a quale età Francesco abbia ricevuto la prima Comunione. Forse ai suoi tempi non si faceva festa come adesso. E’ sicuro però che l’ha fatta.
  • Molto probabilmente Francesco era un bambino molto bello e fine, un po’ gracile , di statura non eccezionale , con un modo di fare veramente nobile. Quando passava per le vie di Assisi è probabile che le mamme lo indicassero ai loro figli per invitarli ad andare in sua compagnia.
  • Avrà servito la Messa? E’ possibile perché quando sarà grande farà di tutto per stare vicino al celebrante sull’altare . San Francesco sarà così umile che non chiederà mai di diventare sacerdote ma di restare solamente diacono, cioè servitore di Dio nel mondo e in chiesa.
  • E’ possibile che Francesco, possedendo una bella voce e sapendo la musica, abbia fatto parte del coro dei ragazzi nella chiesa. In chiesa si canta e si suona solo per Dio ed è possibile che san Francesco non si sia mai messo in mostra per avere gli applausi della gente.
  • La prima Comunione che san Francesco ha fatto è stata l’inizio di una lunga serie. Quando in seguito si fermerà in chiesa, molto facilmente andava in estasi, perdeva cioè completamente i sensi al sentire Dio dentro di sé.
  • Chi fa la Comunione non mangia un pezzo di pane ma il corpo stesso di Gesù. Quando Gesù disse per la prima volta questa cosa, la gente lo prese in giro credendo che fosse pazzo. Gesù invece non si avvilì, anzi parlò ancora più duramente contro coloro che non gli volevano credere.
  • Leggiamo dal VANGELO DI SAN GIOVANNI 6,48-58.
  • Una quarantina di anni dopo la prima comunione di san Francesco un suo grande alunno , sant’Antonio da Padova , farà questo miracolo .
  • A Rimini c’era una grande cattiveria verso Dio e la chiesa. Molti non volevano credere che Gesù è presente nell’ostia anche se Lui è Dio e può fare quello che vuole. Un giorno un riminese cominciò a gridare contro sant’Antonio che invitava ad andare alla Messa e a fare la Comunione. Allora S.Antonio lo sfidò e gli disse: “Senti, tu non vuoi credere che Gesù è presente nell’Ostia consacrata. Ebbene: tieni la tua mula senza mangiare senza bere per tre giorni e poi vieni sulla piazza principale (oggi si chiama Piazza Tre Martiri) e vedrai come Dio ti convincerà”. – Quell’uomo accettò la sfida. Dopo tre giorni, davanti da una folla enorme, S.Antonio uscì dalla chiesa portando l’ostensorio con sopra l’ostia consacrata ; si fermò vicino ad un recipiente pieno di acqua freschissima e ad una cesta colma di erba tenerissima. Il riminese che non credeva venne avanti con la mula ed essa – incredibile! – invece che andare subito a mangiare ed a bere, si inginocchiò davanti alla Eucarestia che S.Antonio teneva in mano. Passati pochi istanti, S.Antonio si ritirò nella chiesa e la mula andò subito a mangiare ed a bere mandando in cuor suo un sacco di accidenti ai riminesi che non volevano dar retta a S.Antonio .
  • BIS : CAPO: Questo miracolo delle Eucarestia ci fa capire che bisogna fare bene e spesso la santa Comunione. Adesso voi prendete dei foglietti e disegnate un’ostia con dentro le lettere: IHS (Gesù salvatore degli uomini) ; poi scrivete il vostro nome con il proposito di quanto spesso volete fare la Comunione. Se non siete ancora passati alla Comunione, potete fare il proposito di quante volte volete entrare in chiesa per salutare Gesù .
  • MORSO DI BALOO: Andiamo da Baloo e, dopo avergli dato 4 (solo 4) morsi sul collo ci facciamo dire da lui cosa possiamo fare per migliorare la partecipazione alla Messa.
  • IMPEGNO: Cari fratellini: da oggi in poi vogliamo fare in modo che la Comunione della Messa sia fatta meglio. Per questo ci impegniamo a preparare bene un canto (“Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore ”) e a leggere il vangelo nel capitolo sesto si San Giovanni dove appunto si parla della Comunione. Sarebbe anche bello che, a turno, uno di noi andasse alla Messa durante la settimana in modo che ogni giorno un lupetto porta Gesù nel suo cuore e dentro tutto il branco.

San Francesco ricevel a Cresima

5° INCONTRO: SAN FRANCESCO RICEVE LA SANTA CRESIMA.

  • Come al solito, non sappiamo niente di come si celebrava nel Medioevo la Santa Cresima. Quasi certamente si faceva festa perché è il momento in cui un ragazzo, arrivato a 12-13 anni, si decide se vuole stare dalla parte di Gesù o del mondo, del bene e non del male; se vuole cercare di lasciare il mondo più buono o disinteressarsi se viene a sapere che ci sono le guerre ,la fame e le pestilenze.
  • San Francesco probabilmente ricevette la Cresima come tutti noi ma forse non capì subito che con quella doveva migliorare nella bontà. Forse non fu mai cattivo davvero ma è possibile che , spinto dalla voglia di godere i soldi che aveva e che papà Pietro gli dava, per un po’ di tempo abbia pensato solo a se stesso.
  • Nella Cresima si ripete il fatto della discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste (ATTI DEGLI APOSTOLI 2,1-13). Come gli apostoli, dopo la discesa dello Spirito Santo si gettarono a capofitto nella conversione del mondo, così anche noi scouts siamo invitati a fare lo stesso.
  • Sono stati molti quelli che, nella storia dello scautismo, hanno lavorato a favore del bene . Uno di questi si chiamava Don Giovanni Minzoni. Questi i fatti: intorno agli anni 1930 il fascismo ordinò a tutti i bambini italiani di andare per forza alle sue riunioni dove si imparava solo e unicamente a sparare e a odiare gli altri. Don Minzoni era parroco ad Argenta, vicino a Ravenna: chiese ai suoi scouts se erano contenti di andare alle riunioni dei fascisti. Quelli gli risposero : “No, non siamo contenti per niente! Noi non abbiamo nessuna voglia di odiare i bambini della altre razze. Perché dovremmo imparare ad ammazzarli? Non sono bambini come noi?” – Allora Don Giovanni chiese se erano contenti di sfilare spesso per la vie di Argenta allo scopo di fare un dispetto ai fascisti. “Certamente! – risposero in coro gli scout –Così vedranno che non abbiamo paura di stare dalla parte di Dio e della Chiesa.” – Così avvenne. Ma il destino di Don Minzoni era segnato. Una sera,mentre tornava a casa , un assassino lo colpì sulla testa, alle spalle e Don Giovanni Minzoni morì. Oggi tutto il mondo scout lo ammira e forse vedrà che la Chiesa lo proclamerà santo.
  • Anche noi, se chiediamo la Cresima, dobbiamo prepararci a soffrire per Gesù. Se noi continuiamo a stare uniti, se facciamo vedere con la nostra uniforme da che parte vogliamo stare, non solo la gente non ci prenderà in giro ma molti altri bambini si metteranno in fila per entrare negli scouts.
  • ICONA: CAPO: Fratellini, anche noi non abbiamo paura a stare dalla parte di Gesù. San Francesco , quando sarà grande, metterà addirittura una veste speciale con una corda intorno alla vita per far vedere a tutti che stava dalla parte di Gesù. Oggi facciamo il disegno del fazzolettone di gruppo e poi scriviamoci sotto il nostro nome più quello di Gesù: vuol dire che ci prepariamo alla Cresima scegliendo di cercare di far vincere sempre Gesù nel mondo.
  • MORSO DI BALOO: Andiamo da Baloo e dopo avergli dato 5 (solo 5) morsi sul collo ci facciamo dire da lui il nome del Vescovo che fa la Cresima, quando si fa e cosa si deve fare per meritarla.
  • IMPEGNO: Quando saremo in chiesa cercheremo di stare sull’attenti al momento del Vangelo, in ginocchio alla Consacrazione e di portare la pace nelle panche a tutta la gente: sarà un modo per far capire che non ci vergogniamo di Gesù e che quindi siamo pronti a ricevere la Cresima.

San Francesco soldato in guerra

6°INCONTRO: SAN FRANCESCO, ORMAI GRANDE, PARTE PER LA GUERRA CONTRO PERUGIA.

  • Ai tempi di san Francesco, intorno all’anno 1200, c’era purtroppo la smania di fare la guerra . Appena arrivava la primavera, così come noi facciamo il campionato, così allora si andava a fare la guerra. Non è detto che ci fossero molti morti ma ogni volta c’era qualcuno che moriva.
  • Francesco è ormai grande. E’ un giovanotto bellissimo, grande musicista e cantore, elegante e gentile, vero re della gioventù locale. Ormai il babbo e la mamma cominciano a pensare a chi potrà essere la sua futura moglie. Fra le ragazze che ascoltano spesso Francesco c’è Chiara, una bellissima abitante di Assisi , non ricchissima ma molto buona. Il babbo e la mamma sperano che , se si sposeranno, li riempiranno di nipotini. Invece succede una cosa brutta: scoppia la guerra contro Perugia. Perché fosse scoppiata nessuno lo sapeva ma non c’era niente da fare: bisogna partire.
  • Francesco fa di tutto per avere l’armatura più bella della città. La indossa sotto gli occhi ammirati delle ragazze ma poi esclama:”Mi sembra di essere dentro una cassa da morto”. Il babbo e la mamma gli dicono di non scherzare, il vescovo di Assisi li benedice come se fossero degli eroi (invece erano dei poveri stupidi che si divertivano ad ammazzare o a farsi ammazzare ) e infine…………parte per la guerra. L’esercito di Assisi, per quanto fosse grande, era sempre più piccolo di Perugia, la città principale dell’Umbria.
  • Ogni guerra è sempre stupida. Il Papa di Roma, ogni volta che scoppia una guerra, dice sempre che , se ci sono motivi di litigare, non bisogna mai ammazzare nessuno: quando sei morto a cosa serve che il tuo esercito abbia ragione?
  • E così accade quello che doveva accadere: nel 1202 Assisi perde e Francesco, fatto prigioniero, viene tenuto in una prigione bruttissima: una fossa profonda e umida , chiusa verso il cielo solo da una rete di ferro. Passano i giorni e Francesco si ammala: tosse e febbre stanno portandolo alla morte quando papà Pietro di Bernardone riesce a liberarlo pagando ai perugini una somma enorme.
  • Francesco torna a casa, quasi sicuramente per morire. La mamma lo cura con una amore incredibile: notti e notti insonni vicino a lui che sembra non riuscire a vincere la tosse e la febbre. Passano molti giorni e una mattina – incredibilmente!- Francesco si alza dal letto. E’ guarito!
  • Immaginate la gioia dei genitori! Francesco sta sempre più riprendendo le forze quando un giorno lo vedono sul davanzale della finestra che sta cercando di prendere in mano un uccellino ferito. Per andargli vicino Francesco è ad un soffio dal cadere per terra: mezza Assisi sta con il naso all’insù. Finalmente Francesco afferra l’uccellino ferito e si mette in salvo. Tutti tirano un sospiro di sollievo ma cominciano a pensare che la malattia ha fatto impazzire Francesco.
  • CAPO: Fratellini, fermiamoci qui nel racconto. Vedrete che la vita di San Francesco è piena di sorprese. Adesso domandiamoci: uno che fa il bene a favore dei bambini o degli animali è davvero un matto? La gente pensa che lo sia ma ha ragione o no? Noi cosa possiamo fare per cominciare ad imitare Francesco nel fare il bene? – Se siete contenti, disegniamo un pesce: chi lo vede penserà che noi scout vogliamo bene agli animali come San Francesco ma per noi il disegno del pesce significa anche un modo molto antico di far sapere che si è cristiani. Andate da Baloo, e, SESTO MORSO, chiedetegli cosa significava per i primi cristiani il segno del pesce.
  • IMPEGNO: Quando vediamo che c’è della sporcizia in classe,nel parco o altrove cerchiamo di pulire. La gente dirà che noi siamo matti ma noi invece pensiamo a San Francesco che ha aiutato un uccellino ferito anche se la gente pensava che era pazzo. Alla fine tutti si sono accorti che aveva ragione lui.

San Francesco sposa Madonna Povertà

7° INCONTRO: SAN FRANCESCO SI SPOGLIA DELLE VESTI E SPOSA MADONNA POVERTA’.

  • Francesco ormai ha rotto ogni indugio: dopo aver visto come è facile morire e dopo aver constatato come la gente si fa la guerra per niente,decide di stare per sempre dalla parte di Gesù.
  • Sì , è facile, ma come fare? Il padre, Pietro di Bernardone lo segue come un’ombra perché teme che faccia altre pazzie . La gente comincia a deriderlo sempre più apertamente. Solo Chiara gli conserva intatta la sua amicizia.
  • Vedendo questo, Francesco si allontana sempre più spesso a cavallo, nelle zone vicine ad Assisi. Un giorno (1206)ha un incontro folgorante: un lebbroso gli si fa avanti chiedendo l’elemosina. Francesco rabbrividisce a quella vista, gli butta da lontano una moneta e scappa via a cavallo. Poco dopo si ferma: gli viene in mente quanto ha fatto Gesù con i lebbrosi e torna indietro. (VANGELO SECONDO MATTEO 8,1-4 ). Chiama il povero lebbroso , scende da cavallo e..lo bacia. Alla fine gli rovescia in mano tutte le monete del suo borsellino.
    Poco dopo, fermatosi nella chiesa abbandonata di San Damiano, sente Gesù crocifisso che gli dice :”Francesco, restaura la mia casa che va in rovina”.
  • Ormai il dado è tratto(*). Francesco torna a casa, va nel magazzino dove suo padre conserva le stoffe più preziose e comincia a buttarle dalla finestra verso i poveri. Immaginate la confusione, le risate, le domande! Tutti si chiedono se davvero Francesco è impazzito quando……arriva Pietro di Bernardone.
  • Vedendo la scena Pietro perde completamente la pazienza: gridando come un ossesso trascina Francesco davanti al Vescovo Guido e urla:
    • [padre] Eccellenza, mi faccia giustizia : ordini a mio figlio di smettere di dare tutta la mia roba alla gente.
    • [francesco] Papà, tu non sei più mio padre; io non sono più tuo figlio.
    • [padre] Come, osi rinnegarmi come padre?
    • [francesco] Sì perché da ora in poi io scelgo Dio come mio padre e sposo madonna povertà. Anzi,perché tu non possa avanzare più nessun diritto nei miei confronti , ti restituisco anche i vestiti”.
  • Così facendo , lentamente, Francesco depone i suoi vestiti . Il vescovo lo avvolge con il suo mantello , Francesco prende un sacco da grano, se lo mette addosso poi raccoglie da terra un pezzo di corda , se la lega alla vita e si allontana cantando con la sua stupenda voce.
    E’ LIBERO!!! Ha scelto per sempre di vivere come figlio di Dio, senza la schiavitù dei soldi e delle ricchezze.
  • Da quel momento,mentre un silenzio impressionante cala su tutta Assisi, comincia la meravigliosa avventura del francescanesimo nel mondo, la famiglia di frati (fratelli) che più assomiglia da vicino a Gesù Cristo.
  • ICONA :CAPO:Cari fratellini, abbiamo conosciuto forse l’episodio più commovente della storia, dopo la morte di Gesù. Davvero San Francesco ha aperto una strada meravigliosa nella quale ci vantiamo di camminare anche noi lupetti. Per questo vi daremo un sacco di nylon, voi vi farete tre buchi:uno per la testa e due per le braccia. Poi vi consegneremo una cordicella da cingere ai fianchi. Una volta vestiti quasi come San Francesco diremo in ginocchio, tenendoci per mano, la preghiera diretta al nostro padre che sta nei cieli:il Padre Nostro.
  • MORSO DI BALOO:Andiamo da Baloo e facciamoci dire da lui chi sono, dove stanno, cosa si può fare per i poveri della parrocchia.
  • IMPEGNO: Nella S.Messa della domenica andremo vicino al celebrante per formare con lui una catena con le mani e poi, dopo che lui avrà baciato l’altare, andremo a portare la pace a tutta la gente che si trova in chiesa.Se il parroco lo vorrà,andremo in giro per la chiesa vestiti come san Francesco, cantando insieme la canzone:”LAUDATO SII O MI’ SIGNORE”
  • (*) “Gettare il dado” significa decidersi per sempre a fare qualcosa. Lo disse Giulio Cesare, nel 49 avanti Cristo,quando superò il Rubicone (vicino a Rimini) e così si ribellò al Senato di Roma.

San Francesco restaura San Damiano

8° INCONTRO:SAN FRANCESCO RESTAURA LA CHIESA DI SAN DAMIANO. I MIGLIORI RAGAZZI DI ASSISI VANNO CON LUI.

  • Francesco esce dalle mura di Assisi, felice di appartenere tutto a Dio. Dove andare? C’è una chiesa abbandonata, con un vecchio sacerdote ammalato che la custodisce. Francesco va da lui e gli chiede se lo vuole vicino a sé:in compenso tenterà di restaurare la chiesetta.
  • Inizia così la seconda vita di Francesco. La chiesa è davvero malandata: per quanto si dia da fare , ogni lavoro in muratura non va avanti troppo bene. Francesco si adatta alla idea di aspettare tempi più lunghi quando……. vede comparire i suoi amici di Assisi. Essi erano stati suoi compagni di brigata e di baldoria: non erano cattivi ma molto spensierati . Da quando però Francesco era andato via la loro allegria era crollata: come si fa a stare bene quando il tuo migliore amico soffre il freddo?
  • Accade così un miracolo dopo l’altro: i ragazzi più belli e ricchi di Assisi, uno dopo l’altro, vanno ad abitare a San Damiano, vicino a Francesco.
    Anche Chiara, la bellissima ragazza che ascoltava tanto volentieri i canti di Francesco, si chiude in una casa assieme a sue amiche. Ormai Assisi è sconvolta da quello che succede: Francesco e i suoi amici, cantando allegramente, vanno in giro chiedendo l’elemosina. A chi li offende, essi rispondono che vivono come Gesù, senza pensare al domani,sempre contenti di quello che hanno. Sono come gli uccelli del cielo di cui parla il Vangelo.
    VANGELO SECONDO MATTEO 7,25-34.
  • Quel ciclone iniziato da San Francesco si sparge: ragazzi su ragazzi arrivano ad Assisi per unirsi a quel favoloso giovane che lavora e canta, prega e canta,sorride a tutti, non rimprovera nessuno,anche se fa lunghe penitenze e preghiere non umilia mai nessuno.
  • Un giorno un giovane piuttosto robusto vuole fare penitenza come lui e stare senza mangiare per amore di Gesù. Digiuna oggi e digiuna domani, quel ragazzo – una sera – non ce la fa più: esce dalla sua celletta e si dirige verso il refettorio. Mentre vi sta andando ha un sussulto al cuore: incontra padre Francesco che passa lì vicino.
    • Francesco: Dove vai, figlio mio?
    • Ragazzo : Scusi padre: ho una fame tremenda; stavo andando al refettorio a prendere un po’ di pane.
    • Francesco: Bene , fai pure; buon appetito!
    • Ragazzo: Ma Lei , padre , fa tanta penitenza e io voglio fare come Lei .
    • Francesco: No figlio mio: mangia tranquillamente. Vedi, mangio anche io con te. Buon appetito!
  • San Francesco, che non aveva mai interrotto i suoi digiuni per nessun motivo..per non mettere in difficoltà quel ragazzo…… mangia anche lui!
    Meraviglioso! Divino! San Francesco sa che tutte le penitenze del mondo, anche se fatte per amore di Dio, non valgono niente se non si nutre amore per il prossimo.
  • Anche Gesù è fatto così : nel Vangelo , pur di completare la festa a due ragazzi che si sposano, cambia tutti i suoi programmi e trasforma l’acqua in vino tanto che probabilmente aiuta un po’ di gente anche ad ubriacarsi.
    VANGELO DI SAN GIOVANNI 2,1-12:Le nozze di Cana.
  • ICONA : disegniamo un pezzo di pane e sopra mettiamoci il nostro nome: la mamma lo vedrà e voi le direte che vorrete diventare buoni come un pezzo di pane e la volete aiutare. Chissà che la mamma, distratta, non mangi anche voi.
  • MORSO DI BALOO: Andiamo da Baloo e facciamoci dire da lui perché-come- quando ha lasciato lui la sua famiglia per andare in seminario e diventare prete. Anche lui, in qualche modo, ha fatto come San Francesco.
  • IMPEGNO: Facciamo ogni giorno una vera Buona Azione a favore di qualcun altro. BP la chiamava :“Good luck:Bel colpo!” cioè un gesto di bontà che nessuno si aspetta di vedere.

San Francesco predicatore

9° INCONTRO: SAN FRANCESCO VA NEL MONDO A PREDICARE. IL LUPO DI GUBBIO. IL PRESEPE A GRECCIO.

  • Appena i suoi amici sono diventati 12 , subito Francesco vuole andare a Roma (lontana 180 km. da Assisi) per chiedere il permesso al Papa.. E’ il 1209 e il papa si chiama Innocenzo 3° .
  • Appena li vede , il papa ha una reazione negativa e dice ai suoi ministri: “Sono i soliti mendicanti che non sono mai contenti.Mandateli via”. San Francesco obbedisce tranquillamente. Nella notte successiva però il papa ha un sogno terribile : gli sembra che la sua cattedrale magnifica stia crollando. Mentre nel sogno il papa sta soffrendo per quello che sta succedendo , ad un tratto vede venire avanti il fraticello che aveva mandato via e la basilica si ripara. – Appena sveglio, il Papa fa chiamare i frati e dà loro il permesso di andare avanti.E’ il 16 aprile 1209.
  • La vita di san Francesco è come un romanzo incredibile. Nel libro “I fioretti di San Francesco” c’è un elenco favoloso di fatti e parole bellissimi.Ve li riportiamo con parole nostre.
  • Un giorno San Francesco vuole andare su un’isola del lago Trasimeno per fare i 40 giorni di penitenza che aveva fatto Gesù prima di cominciare a predicare. Questo periodo si chiama: Quaresima e serve a prepararsi alla Pasqua. – San Francesco sale su una barca che lo porterà sull’isola in mezzo al lago. *
  • *Pescatore: Scusi padre, lei sta andando sull’isola per starvi 40 giorni.Che cosa mangerà?Lì sopra non c’è niente.
  • *Francesco: Ho portato con me tre pani.
  • * Pescatore: Tre pani per 40 giorni? E vabbè: buon appetito!
  • Passano 40 giorni e il pescatore torna a riprendere San Francesco.
  • *Pescatore:Scusi Padre, mi sbaglio o lei ha mangiato un pane soltanto durante tutto questo periodo?
  • *Francesco:Sì.
  • *Pescatore: E come mai ne ha mangiato uno solo?Mi sembra che non abbia fatto una grande indigestione di pane.
  • * Francesco: Ho fatto così perché Gesù è stato senza mangiare per 40 giorni :io che sono inferiore a Lui ho mangiato una pagnotta per non credere di essere come Lui.”
  • Un’altra volta San Francesco è chiamato d’urgenza a Gubbio:lì c’è un ferocissimo lupo che incute terrore a tutti gli abitanti.
  • Francesco: “Cari abitanti di Gubbio : se io vado dal lupo e gli dico di diventare buono, voi gli darete sempre da mangiare?
  • Abitanti di Gubbio: Certamente. Sappi però, Francesco, che è pericolosissimo avvicinarsi a lui.”
  • San Francesco non si cura delle raccomandazioni: sa che gli animali sono creature di Dio e vanno rispettati. – Avanza nella foresta : ad un certo punto il lupo salta fuori davvero. San Francesco, calmo e sorridente gli parla: “Messer lo frate lupo: vuoi tu cessare di cagionar paura at li abitanti della città di Agobbio? Sappi bene , messer lo frate lupo , che se tu vorrìa far pace co’ tutti li abitanti di Agobbio, essi daressenti ognì dì lo mangiar et anche lo ber abbondante”.
  • Il lupo comincia a dire sì con la testa, la coda ed anche con le zampe: pace è fatta. San Francesco entra trionfante dentro Gubbio , seguito dal famoso lupo e tutta la gente fa festa ad entrambi. Allegri e contenti, da quel giorno danno sempre cibo e acqua al lupo che diventa il compagno simpaticissimo di tutti i bambini.
    .
  • *San Francesco e il lupo**

Angiolo Silvio Novaro
Viveva un dì, narra un’antica voce
intorno a Gubbio un lupo assai feroce
che aveva i denti più acuti che i mastini
e divorava uomini e bambini.
.
Dentro le mura piccole di Gubbio
stavano chiusi i cittadini e in dubbio
ciascuno della vita. La paura
non li lasciava uscire dalle mura.
.
E San Francesco venne a Gubbio, e intese
del lupo, delle stragi, delle offese;
ed ebbe un riso luminoso e fresco,
e disse: “O frati, incontro al lupo io esco!”.
.
Le donne avevano lagrime così
grosse, ma il Santo ilare e ardito uscì.
E a mezzo al bosco ritrovò il feroce
ispido lupo, e con amica voce
gli disse: “O lupo, mio fratello lupo,
perché mi guardi così ombroso e cupo?
Perché mi mostri quegli aguzzi denti?
Vieni un po’ qua, siedimi accosto e senti:
Io so che tu fai molto male a Gubbio
e tieni ognuno della vita in dubbio,
e so che rubi uccidi e non perdoni
nemmeno ai bimbi, e mangi i tristi e i buoni:
Orbene ascolta: come è vero il sole,
ciò che tu fai è male. Iddio non vuole!
Ma tu sei buono; e forse ti ha costretto
a ciò la fame. Ebbene, io ti prometto
che in Gubbio avrai d’ora in avanti il vitto:
ma tu prometti essere onesto e dritto
e non dare la minima molestia:
Essere insomma una tranquilla bestia.
Prometti dunque tutto questo, dì?”.
Il lupo abbassò il capo, e fece: “Si!”.
“Davanti a Dio tu lo prometti?”.
E in fede il lupo alzò molto umilmente un piede.
Allora il Santo volse allegro il passo
a Gubbio, e il lupo dietro, a corpo basso.
In Gubbio fu gran festa, immenso evviva:
scoppiò la gioia, e fino al ciel saliva.
E domestico il lupo entro rimase
le chiuse mura, e andava per le case
in mezzo ai bimbi come un vero agnello,
e leccava la gota a questo e a quello.
E poi morì. E fu da tutti pianto
e seppellito presso il campo santo.

  • Un’altra volta accadde che San Francesco si trovasse a Greccio, nel Lazio, vicino a Roma. Era la sera del 24 dicembre, vicino a lui c’erano i pastori, le pecore, l’asino e il bue , una stalla con una mangiatoia. San Francesco parlava ai pastori con parole meravigliose su Gesù che nasce a Betlemme quando.. la mangiatoia si illuminò e un bellissimo bambino Gesù si fece vedere da tutti. San Francesco lo prese in braccio, lo baciò e poi lo passò a tutti i pastori: quando tutti lo ebbero baciato, Gesù scomparve ma da allora – altra stupenda invenzione del santo – nacque la consuetudine di fare il presepio. Esso è una invenzione tutta italiana, il segno della nostra intelligenza per la quale ci tratteniamo dall’ uccidere gli alberi per far festa a Gesù Bambino: a Natale un vero italiano non uccide gli alberi di abete (semmai ne compra uno di plastica) ma fa il presepio perché è lì che si vede il nostro genio. Per addobbare un albero (dopo averlo ammazzato) sono capaci tutti: basta avere i soldi. Invece un vero italiano non usa il portafoglio ma il cervello e si fa da solo un bel presepio.
  • Leggiamo il racconto del Natale: VANGELO DI SAN LUCA 2,1-20.
  • ICONA: Disegniamo un albero di Natale scrivendoci sotto il nostro proposito di fabbricarne uno artificiale e di regalare a tutti tanti servizi e buone azioni.
  • MORSO DI BALOO:Andiamo da Baloo e facciamoci dire fin da adesso dove e come vuole il presepio per il prossimo Natale. Assieme ad altri fratellini cominciamo ad allestire le statue, i paesaggi e gli scenari per il prossimo presepio della parrocchia.
  • IMPEGNO: Come ha fatto San Francesco con il lupo di Gubbio, anche noi cerchiamo di vivere sempre in pace con tutti e di aiutare gli altri a fare altrettanto.

Fioretti di San Francesco

10° INCONTRO: ALTRI FIORETTI DI SAN FRANCESCO E COMPAGNI.

  • Un giorno il Padre andò alla elemosina assieme a Frate Masseo. Costui era un bel ragazzo e la gente gli diede molto pane; al Santo invece ne diedero di meno.
  • Giunti vicino ad un laghetto, il Padre tirò fuori i suoi pezzetti di pane e cominciò a lodare Dio per tanta abbondanza. Frate Masseo invece diceva che avevano ben poco da mangiare ma il Padre dice: “O lo mio frate, o non tu vedi di quanta boutade riempisseci Iddio? Avvegnacchè lo tuo pane et lo mio sono sì abbondanti, diamolo anche at li pesci che qui s’aggirano.”
  • E così frate Masseo, brontolando un poco, diede una parte del suo pane ai pesci del lago: anche essi avevano diritto di stare bene.
  • Un’altra volta il santo giunge a Siena. E’ appena entrato quando sente un terribile rumore di armi, spade, urla e bestemmie : sulla pubblica piazza i senesi combattevano tra di loro come bestie feroci.
    Il Santo non ha un attimo di esitazione : si butta in mezzo alla mischia, allarga le braccia in forma di croce e grida: “Pace fratelli, perché volete versare tanto sangue proprio in mezzo alle vostre case? Deponete le armi: pace e bene ne verrà a tutti.”
  • Come per miracolo, i senesi si fermano davvero e smettono di farsi la guerra tra loro.
  • Al capitolo 25 i “Fioretti di San Francesco “ raccontano: c’era una volta un lebbroso che urlava e bestemmiava come un ossesso contro Dio a causa della sua malattia. Nessun frate aveva il coraggio di avvicinarsi a lui per la violenza con cui trattava tutti. Un giorno però il Padre gli va vicino e, mentre lui urla, comincia a lavarlo piano piano. Miracolo! Man mano che avanza, la carne del lebbroso torna sanissima.
  • Un giorno il Santo ed un suo amico si imbarcano su una nave per andare i Terrasanta a convertire i Turchi. La nave però, a causa di una tremenda tempesta, sta per affondare quando i due frati dicono a tutti di stare tranquilli : Dio ci protegge. Giunti nel porto di Ancona, i due frati scendono ma il comandante bacia loro le mani pieno di riconoscenza.
  • Passando vicino ad Osimo, il santo vede un contadino che sta portando un agnellino al macello. Inteneritosi, il Padre rinuncia al suo mantello (che gli faceva molto caldo, soprattutto di notte) per liberare l’agnellino.
  • Nel 1219 i frati giunti ad Assisi sono tanti che non ci stanno da nessuna parte: sono più di 5000. Fra di loro c’è anche S.Antonio di Padova: è l’unica volta che i due santi più famosi del mondo si vedono tra di loro. Non sappiamo cosa si sono detti ma certamente Dio li ha benedetti perché ormai non c’è una sola chiesa dove non ci siano le statue di S.Antonio e di San Francesco.
  • MORSO DI BALOO: andiamo da Baloo e chiediamogli dove è nato S.Antonio di Padova, quali miracoli ha fatto a Rimini , perché è sepolto a Padova, perché è rappresentato con un giglio in mano e con Gesù Bambino in braccio.
  • ICONA : Come ci sono i Fioretti di San Francesco, così facciamo i nostri fioretti: disegniamo tanti fiori e poniamoli sul tavolo di studio. Ogni volta che , su suggerimento della mamma, facciamo una vera rinuncia (alla TV, alle Playstation, ad un dolce ecc..) coloriamo un fiore e lasciamolo bene in vista.
  • ATTIVITA’ di Branco : facciamo una celletta alla Madonna e collochiamola in tana o – meglio – all’ingresso della nostra casa. Se i vicini ce ne chiedono un’altra , facciamogliela.

Fioretti di San Francesco

11° INCONTRO : ALTRI FIORETTI DI SAN FRANCESCO E COMPAGNI.

  • Nel 1219 il Santo tenta una impresa incredibile : cercare di convertire alla fede cristiana il mussulmano sultano dell’Egitto : Melek-ek-Kamel.
    Il coraggio del Santo è enorme perché in quel periodo c’era la guerra fra cristiani e mussulmani. Malgrado questo, il sultano non solo non lo fa morire ma addirittura lo ascolta con interesse. Purtroppo alla fine il sultano non si converte ma l’impressione che riceve è enorme: ecco perché i frati francescani sono gli unici che oggi custodiscono le chiese della Terrasanta e nessuno fa loro del male.

Le stigmate

  • RICEVE LE STIGMATE E MUORE CANTANDO IL CANTICO DELLE CREATURE.
  • Raccontiamo con parole nostre uno dei tantissimi episodi narrati dai Fioretti di San Francesco.
  • Un giorno frate Francesco andava per la via assieme a frate Leone. Ad un certo punto il Santo disse:
    • Francesco: “Frate Lione, pecorella di Dio, scrivi : se noi sapessimo tutte le lingue de lo mondo et non avessimo l’amore non avremmo perfetta letizia.
    • Frate Leone(mugugnando sottovoce) : Vabbè.Pazienza!
    • Francesco: Frate Leone, pecorella di Dio, scrivi: anche se noi sapessimo tutte le materie de lo mondo : matematica et geometria et musica et grammatica ma non avessimo la carità non avremmo perfetta letizia.
    • Frate Leone: Pazienza: non si può aver tutto dalla vita. Ma quando, o santo lo mio padre,avessimo perfetta letizia?Dimmelo.
    • Francesco:Se noi arrivassimo a lo convento et lo frate portinaro scambiasseci per vagabondi et , uscito fora , bastonaccesi in su lo collo et buttaccesi a la terra et calpestasseci co’ li piedi e riempiesseci di ingiurie……allora ,frate Lione, pecorella di Dio,scrivi: Ivi è perfetta letizia.”
    • Frate Leone(preoccupato e poco convinto) : “Va bene: speriamo però che non succeda! Mah! Se proprio lo dici tu! ”
  • Passano gli anni:San Francesco ottiene la benedizione dal Papa Onorio 3° costretto violentemente dalla voce di Dio.Il santo si ritira sempre più spesso sul monte della Verna e lì passa giorni e giorni in preghiera stando sotto una roccia (detta Sasso Spicco) pesante migliaia di tonnellate e che non si sa come faccia a non cadere tanto sembra sospesa per aria.
  • Arriva il giorno 14 settembre 1224 : San Francesco sta pregando fervorosamente quando appaiono sulle sue mani,sui piedi e sul costato le stigmate di Gesù: è il segno che davvero questo Santo è la copia perfetta di Gesù.
  • Nei giorni che precedono l’ottobre 1226 Francesco, quasi cieco, viene portato in barella dalla Verna ad Assisi: un corridoio lungo centinaia di chilometri fatto dalla gente lo attornia : tutti vogliono vedere quel Santo che assomiglia tanto a Gesù.
  • Giunto ad Assisi, sentendo avvicinarsi la morte, San Francesco dà ancora una volta un esempio stupefacente: si fa mettere sulla nuda terra e lì,cantando il suo meraviglioso cantico delle creature, muore serenamente. E’ il 4 ottobre 1226. Due anni dopo viene proclamato santo. – Nessuno mai - dopo Gesù – è stato così buono , simpatico, gioioso, affettuoso e gentile con tutti come lui.
  • MORSO DI BALOO:Andiamo da lui , gli diamo 10 (non più di 10) morsi sul collo e gli chiediamo di farci avere il cantico delle creature di san Francesco. Baloo ce l’ha certamente nel suo breviario, sotto la data del 4 ottobre(non ditegli che ve l’ho detto io!). Solo lui ha il cantico nella sua vera lingua , così come è nato: è il vero italiano parlato da Francesco: è una lingua ancora bambina che ha un fascino incredibile. Se qualcuno vi vuol dare il cantico delle creature nella lingua di oggi……non prendetela! Se San Francesco ha usato la lingua italiana ancora bambina,perché la dovremmo prendere come quando è grande?
    Vedrete che meraviglia!
  • ICONA E IMPEGNO : Noi lupetti del Branco……………….. decidiamo di voler imitare San Francesco scegliendo si stare per sempre dalla parte di Gesù. Per questo mettiamo la nostra firma sotto questa immagine del Santo e la collochiamo bene in vista nella nostra tana.

2° SCHEMA DI CATECHESI SU SAN FRANCESCO

 CATECHESI SUL CANTICO DELLE CREATURE DI SAN FRANCESCO.

San Francesco è grande per un numero incredibile di motivi: ha scelto di stare con Dio, con la Chiesa,ha accettato con sé moltissimi amici (i frati),ha lavorato per la pace, ha inventato il presepio, ha amato la natura,ha ricevuto le stigmate di Gesù e infine ……… ha inventato una delle prime poesie in lingua italiana. Il suo cantico delle creature è bello anche perché è scritto nella prima lingua italiana, quella che assomigliava ancora al latino. Per questo è piena di un fascino incredibile. E’ nella sua primitiva versione – quella vera – che la commentiamo.

Cum tucte le tue creature

A)”LAUDATO SIE MI’ SIGNORE CUM TUCTE LE TUE CREATURE, SPEZIALMENTE MESSER LO FRATE SOLE , LO QUALE JORNO ET ALLUMINI NOI PER LUI . ET ELLU E’ BELLO E RADIANTE , CUM GRANDE SPLENDORE : DE TE ALTISSIMO PORTA SIGNIFICATIONE”.

  • Il Cantico comincia con una lode allo Altissimo e bon Signore al quale tutte le creature assomigliano. Colui però che ne riporta i tratti con maggiore somiglianza è certamente fratello sole che – come dice il Santo – è bello,fa caldo e porta luce.
  • E’ uno stupendo inno a colui senza del quale la vita sulla terra sarebbe una immensa ghiacciaia senza vita: il sole è davvero la fonte quotidiana della nostra attività lavorativa; senza di lui tutto si fermerebbe.
  • Nell’antico Egitto il sole era adorato come un dio : un raggio di sole entrava una volta all’anno , nel giorno esatto del suo compleanno, nella caverna dove era sepolta una regina nella località di Abu Simbel, e le baciava la fronte. Questa incredibile capacità di capire i fenomeni astrali dice molto sulla bravura degli astronomi egizi ma fa anche intendere quale venerazione potevano avere anche essi di questa stella che ci scalda.
  • Nel vangelo non si parla molto del sole ma si fa capire che anche sotto il suo dominio (nel deserto) si può meditare per arrivare più vicini a Dio. San Giovanni Battista e poi suo cugino Gesù passano molto tempo nel deserto per ascoltare la voce di Dio : VANGELO di LUCA 4,1-12 :Gesù è tentato nel deserto ma vince la prova.
  • C’è stato un grande nobile francese, Charles de Foucould (morto nel 1916) che ha voluto cercare di convertire i mussulmani vivendo proprio come loro nel loro stesso deserto, a Tamaransset, in Algeria. Quando morì, ucciso dai Tuareg,nemmeno uno lo aveva seguito ma in seguito, molti anni dopo, una schiera innumerevole di seguaci indossarono il suo bianco abito da contadino mussulmano e diedero vita alla stupenda congregazione dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucould. . Si può dire che sotto il cocente sole del deserto è spuntato un bellissimo fiore di spiritualità.
  • ATTIVITA’. Anche noi, come San Francesco e tanti altri santi, cerchiamo di amare il sole e di capirne il messaggio. Una bellissima impresa che può sembrare difficile ma che resterà per sempre impressa è quello di alzarsi presto al mattino e di volere assistere a tutti i costi al primo spuntare del sole. E’ una scena di una potenza indelebile! Nel frattempo, potremmo fare una meridiana(quella che fa indovinare l’ora con l’ombra) oppure una clessidra (non va con il sole ma…nemmeno con le pile) oppure fare un bel sole grande con il polistirolo e sopra scriverci i nostri nomi. Un bel canto da imparare è: Tu sole vivo per me sei Signore (Nota: chi vuole la musica la può chiedere a me).
  • INCHIESTA DA FARSI ANCHE DURANTE LA SETTIMANA: Andare dal parroco e chiedergli perchè le antiche chiese avevano sempre la facciata rivolta ad Oriente.
  • DOMANDA A TRADIMENTO DA FARSI AL PARROCO : “In quale momento , una volta,si diceva l’inno : Jam lucis orto sidere” ?
    NOTA: Se il parroco è molto giovane, dategli il tempo per rifarsi, altrimenti sviene.

Per sora luna

B) “LAUDATO SI’ , MI’ SIGNORE, PER SORA LUNA E LE STELLE;IN CELU L’HAI FORMATE CLARITE ET PRETIOSE ET BELLE”

  • Le parole del Santo sono stupende: nessuno di noi riuscirebbe ad aggiungere altri aggettivi a quelli cantati : cosa altro dire oltre a sapere che le stelle sono clarite (cioè chiare, luminose) et pretiose (cioè preziose come i gioielli) e belle: così belle che sembrano l’emblema della bellezza.
  • C’è un aneddoto simpatico sulle stelle. Il filosofo greco Talète andava in giro per i campi guardando le stelle. Mentre camminava, non si accorse di una buca e vi cadde dentro. Un pastorello che vide la scena si mise a ridere e a canzonare il filosofo. Talete , da buon filosofo, non se la prese ma gli disse: Guarda bene, amico mio, che le stelle hanno sempre qualcosa da insegnare. Passano i giorni ed arriva la stagione delle olive: Talete, osservando le stelle e certi segnali , aveva dedotto che doveva esserci una grande abbondanza di raccolto di olive per cui si adoperò per acquistare il maggior numero di recipienti per l’olio. Arrivano i giorni della spremitura delle olive e Talete, che aveva i recipienti sufficienti mentre altri ne erano sprovvisti , fece un guadagno di denaro memorabile. – Potenza della osservazione delle stelle! E il pastorello? Zitto a mangiarsi le mani.
  • Nel Vangelo c’è una stella famosissima che fa compiere una svolta epocale alla storia delle religioni: quella dei Re Magi (VANGELO DI MATTEO 2,1-13). Con questo episodio si lancia nel mondo una novità assoluta: non esiste una religione per ogni popolo, come se fosse una bandiera privata, ma una religione adatta a tutte le genti e le razze: quella di Gesù.
  • Guardare il cielo stellato è una delle attività più affascinanti che ci siano. Non è un caso che fra gli astronomi si trovino spesso dei ferventi credenti in Dio. Santa Teresa di Lisieux (detta Teresa del Bambino Gesù, morta giovanissima in Francia nel 1897) diceva che il nostro nome è scritto in cielo e che c’è una stella amica per ciascuno di noi. Cerchiamola e vedremo che la troveremo.
  • Un giorno Giovannino Bosco , mentre era bambino, fu inseguito per i campi dal fratellastro Antonio che era gelosissimo di lui. Giovannino aveva sviluppato un fisico eccezionale lavorando, facendo sport e acrobazie : solo così riuscì a salvarsi dalla furia selvaggia del fratello. Tuttavia alla fine dovette tornare a casa e, scoppiando in un pianto dirotto, si buttò fra le braccia di mamma Margherita. La mamma lo lasciò sfogare ma poi gli disse:“Giovannino, guarda le stelle del cielo: le puoi contare tutte? No. Dio però le conosce una per una e le governa. Se Dio ama le sue stelle, come può dimenticarsi di te che vuoi portare i bambini alla Chiesa e inciampi nella invidia di tuo fratello?” – Giovannino si consolò e continuò nel suo apostolato per il quale, con molti giochi, portava gli amici alla chiesa.
  • ATTIVITA’: Organizzarsi in una serata allo scopo di passare diverso tempo stesi per terra ad osservare il cielo stellato , in perfetto silenzio. Sarà una esperienza indimenticabile. Nel frattempo, cercare nelle stelle quella costellazione che ci piace di più e dire perché ce la sentiamo vicina. Stiamo attenti però a non dare peso a coloro che dicono di indovinare il futuro guardando gli astri!
  • INCHIESTA DA FARSI ANCHE DURANTE LA SETTIMANA: Andare dal parroco e chiedergli cosa dice la Chiesa sugli astrologi, gli indovini, i venditori di talismani ecc..Se gli fate però lo scherzo di lasciargli in casa tutti i vostri amuleti, potrebbe essere che lui si arrabbi o che ringrazi il cielo per poterli distruggere.
  • DOMANDA A TRADIMENTO DA FARSI AL PARROCO : chi era quella santa che ha detto:”Quando sarò in cielo farò cadere molte rose(=tante grazie) su coloro che pregheranno sulla mia tomba”?

Per frate vento

C)”LAUDATO SI’ O MI’ SIGNORE PER FRATE VENTO - ,ET PER AERE ET NUBILO ET SERENO - ET ONNE TEMPO , PER LO QUALE A LE TUE CREATURE DAI SUSTENTAMENTO”.

  • Chi si ricorda del vento, dell’aria e del tempo che varia continuamente? Quasi nessuno, se non quando accade che il tempo prenda davvero l’iniziativa e faccia il suo comodo. In America ci sono degli studiosi specializzati nella caccia ai tornado: sanno che bisogna avvicinarsi con molta cautela perché, se una tromba d’aria ti prende dentro, non c’è albero o camion o casa che gli resista. La cosa più sorprendente è che la casa scoppia dall’interno come se fosse un pallone.
  • C’è un personaggio famoso che si arrabbiò con i mulini a vento: Don Chisciotte della Mancia, personaggio strampalato inventato dallo spagnolo Cervantes. Don Chisciotte è convinto di potere ripetere le gesta dei grandi cavalieri del passato ma ,non trovandone, attacca un mulino a vento credendo che sia un mostro mandato dal drago contro la sua deliziosa Dulcinea. – E’ una scena famosa che viene presa a simbolo per dire come spesso ci si arrabbi per dei falsi problemi o si combatta per scopi fasulli.
  • Nella Bibbia si legge l’episodio del vento tremendo che divide il Mar Rosso nel momento del passaggio degli Ebrei guidati da Mosè. Tuttavia la pagina più bella è quella nella quale Gesù dice a Nicodemo che bisogna farsi trasportare dal vento dello Spirito Santo così come fa chi segue il vento. VANGELO DI GIOVANNI 3,1-21.
  • Il “mago” per la conoscenza dei venti è forse Cristoforo Colombo che il 12 ottobre 1492 scoprì l’America. Quasi tutta la sua fortuna è dipesa dalla sua formidabile competenza nel capire i venti e assecondarli.

Sarà bene che anche noi impariamo a distinguerli con la Rosa dei venti.

  • IMPEGNO: per ricordarci di ammirare il vento e l’aria con la stupenda semplicità di San Francesco facciamo tre proposte:

a) Costruiamo un’elica da applicare ad un bastoncino: girando, essa ci ricorderà di pensare di più allo Spirito Santo che è venuto in noi nel giorno del Battesimo e torna in quello della Cresima. Anche i bonzi del Tibet applicano delle preghiere sulle loro eliche applicate sulle staccionate dei loro pascoli. b) Non sarebbe male costruire un’elica più grande che muove una dinamo da bicicletta e che tiene acceso un lumino davanti alla nicchia della Madonna: sarebbe un bel modo per far capire l’importanza dell’aria pulita. c)ATTIVITA’ : Appena possibile, cercare di apprendere l’arte di andare con la barca a vela: è la più bella attività naturale in assoluto. Chi la prova una volta, non se ne dimentica più.Nel frattempo, si potrebbe fare una cassetta metereologica con la quale misurare l’evolversi delle stagioni. Al minimo: esporre sulla finestra una bottiglietta per l’acqua piovana. – Chiedendo in tempo, non è difficile trovare un esperto che venga a parlare delle previsioni metereologiche oppure di come si fa una analisi dell’acqua per sapere se è potabile .- Non sarebbe male approntare un mulino a vento che mandi luce continua ad una lampadina votiva:la batteria si prende da una bicicletta ed anche la lampadina. RICERCA DA FARSI ANCHE DURANTE LA SETTIMANA: Andare dal parroco e chiedergli dove si trova il più vicino èremo (o santuario) sul quale si può andare per sentire la forza del vento. DOMANDE A TRADIMENTO DA FARSI AL PARROCO : a)“Dove si trovano quei monaci che attaccano delle preghiere su un bastone e poi le fanno girare con il vento?Oppure: che attaccano delle campanelle ad un filo e poi le fanno suonare con il vento perché Dio li ascolti?- b)Chi è quel santo che ha inventato le campane per chiamare la gente?” (Un indizio: è morto nel 431 e stava a Nola.)

Laudato si /4

D)”LAUDATO SI’ , MI’ SIGNORE, PER SORA ACQUA, - LA QUALE E’ MOLTO HUTILE ,- ET HUMILE – ET PRETIOSA – ET CASTA”

  • Con queste parole San Francesco raggiunge i vertici della poesia più sublime: se doveste far l’elogio dell’acqua, cosa altro sareste capaci di aggiungere ?Niente!
  • In effetti l’acqua è davvero la materia più utile per la vita. Quando gli astronomi scrutano un pianeta, come prima cosa guardano se ci sono tracce di acqua: se ci sono c’è o c’è stata la vita.
  • Quando nei lagers nazisti uno veniva condannato a morire di fame nei bunker della morte, la sofferenza più atroce era quella della sete: ad essa nessuno poteva resistere. Ci fu un frate polacco, P.Massimiliano Kolbe, che ebbe il coraggio di prendere il posto di un altro nel bunker della fame. Finchè non morì, la vigilia della festa della Madonna Assunta (14 agosto 1941), tutti i carcerieri del terribile campo di Auschwitz non ebbero un momento di pace perché capivano quale immenso gesto di amore era stato fatto.
  • C’è un episodio sulla autenticità del quale ormai non ci sono più dubbi. Durante la seconda guerra mondiale, sul fronte del deserto libico, si affrontarono l’esercito inglese e quello tedesco- italiano. Il risultato finale è noto a tutti: per noi fu una disfatta senza appello. C’è però un fatto che lenisce , seppur leggermente, il nostro dolore. Un gruppo di soldati italiani vide chiaramente una cosa: un soldato inglese, chino su un ferito italiano,gli porgeva la borraccia con un l’acqua dentro. Passati pochi minuti, l’italiano moriva e l’inglese si alzava e ,immobile, faceva uno strano saluto con la mano:due dita sovrapposte e le dita centrali aperte e forma di giglio. Dopo un poco, l’inglese si allontanava e gli italiani prelevarono il corpo dello sfortunato commilitone: sulla cintura videro una fibbia con la strada sigla della ASCI. Dopo aver parlato con il cappellano militare, seppero che quella erano le iniziali di una associazione scout proveniente dalla Inghilterra. Ormai la spiegazione era chiara: scoperto che il ferito era scout, l’inglese si era fermato a soccorrerlo, aveva alleviato la sua sete e poi,salutatolo come solo gli scouts sanno fare, se ne era andato.
  • Nella Bibbia si parla molto dell’acqua nel deserto ma l’episodio che bisogna assolutamente leggere è quello di GèNESI, CAP. 16 perché vi si dice che gli Ebrei (da cui proveniamo noi cristiani ) e i Mussulmani hanno lo stesso padre, Abramo, e che Dio ama entrambi. E’ la base per ogni dialogo.
  • ATTIVITA’ : Pensando alle parole di San Francesco, facciamo il segno della croce con l’acqua santa e rinnoviamo le nostre promesse battesimali. Come attività pratica si potrebbe acquistare un alambicco, fare bollire l’acqua e raccoglierla in una provetta. Un bel regalo per tutti sarebbe quello di far bollire dell’acqua in un tegame e fare decantare in esso delle erbe esotiche che si possono trovare in erboristeria. Chissà che non si trovi una pozione magica che fa star buoni i lupetti………..- Una attività potrebbe essere un mulino ad acqua che mandi una batteria di bicicletta ed una lampadina votiva.

INCHIESTA DA FARSI ANCHE DURANTE LA SETTIMANA : chiediamo al parroco di spiegarci il fonte battesimale e cosa significa il Battesimo. DOMANDE A TRADIMENTO DA FARSI AL PARROCO : a)“Se io mi battezzo adesso che sono grande, posso fare subito la Comunione o prima mi devo confessare?” –

                   b)”Chi è stato quell’imperatore , amico del papa San Silvestro,che ha aspettato di trovarsi sul letto di  morte  per farsi battezzare?”

Laudato si /5

E) “LAUDATO SI’ O MI’ SIGNORE PER FRATE FOCU – PER LO QUALE ENALLUMINI LA NOCTE – ET ELLU E’ BELLU –ET JOCUNDO – ET ROBUSTOSO – ET FORTE”.

  • Anche qui San Francesco è grande: se doveste inventare un’altra parola per fare l’elogio del fuoco non sareste capaci: San Francesco ha detto tutto!
  • Nel Libro della Giungla di Kipling si dice che tutti gli animali hanno paura del fuoco,il “fiore rosso” che solo l’uomo sa manovrare. Non è esatto che proprio tutti gli animali muoiano alla comparsa del fuoco: un certo tipo di termiti riescono a scavare sottoterra delle gallerie così veloci e profonde che nemmeno il fuoco le fa morire. Esse invece sono diaboliche: quando avvistano una preda, anche se grande come un cervo, lo attorniano in silenzio e poi, ad un segnale, lo assalgono con un numero così sterminato di forze che la povera bestia non riesce a fuggire e muore.
  • Non abbiamo il permesso di condannare l’operato di queste termiti perché esse si comportano come la natura ha concesso. Abbiamo invece il potere di sapere come Dio castiga la cattiveria dell’uomo: nel libro della GENESI, al capitolo 19 , versetti 12-29 , leggiamo che Dio fa cadere il fuoco dal cielo su Sodoma e Gomorra perché piene di peccati molto brutti. Ovviamente la caduta del fuoco può essere stata provocata da una eruzione vulcanica ma a noi interessa sapere che la Bibbia interpreta questo fatto come un giudizio sulla cattiveria umana. – Stiamo perciò attenti: quando si fa il male, prima o poi arriva sempre il castigo o su questa terra o nell’altra.
  • Si racconta che San Francesco una volta si perse vicino ad un paese delle Marche.Camminava nella notte quando vide da lontano un fuoco (“ignis” , in latino) che bruciava. Entrato dentro, il Santo vide seduto vicino al camino un uomo che non si voltò nemmeno alla presenza di un estraneo. L’uomo, parlando fra sé e rovistando con la pala di ferro diceva: “Sono contento: gli ho dato quello che si meritavano: adesso sono tutti a terra nel loro sangue, quei vigliacchi dei miei nemici!”. San Francesco, sedutosi accanto , gli domanda: “Fratello, perché li hai uccisi tutti?Era una famiglia unita” – “Sì , lo so – dice l’uomo – ma erano del mio partito avversario: è per questo che non meritavano di vivere nessuno, né i grandi né i piccoli”- “Fratello , dice ancora il Santo, guarda le tue mani: sono sporche di sangue che non andrà mai via. Se ti pentissi, saresti disposto a tornare indietro, come se nulla fosse successo? “ – L’uomo rimane un poco in silenzio e poi, dopo una lunga attesa, pian piano comincia a piangere: miracolosamente le macchie di sangue vanno via. Francesco è felicissimo. Arriva il mattino: il Santo accompagna l’uomo verso la casa del suo nemico : erano tutti in piedi e lavoravano tranquillamente nei campi , cantando per la gioia di vivere!!!!
  • ICONA : In attesa di fare un vero fuoco da campo , alla sera, accendiamo ora una candela e davanti ad essa ripetiamo le parole di San Francesco riportate sopra. Il fuoco è simbolo dello Spirito Santo che scende in noi il giorno della Cresima per farci bruciare di entusiasmo nel cambiare il mondo in meglio : leggiamo questo brano (ATTI DEGLI APOSTOLI 2,1-12), scriviamo un impegno concreto di apostolato e poi bruciamo il foglietto perché salga a Dio.
  • RICERCA: Chiediamo al parroco cosa significa l’incenso e quando si dà nella liturgia.
  • DOMANDA A TRADIMENTO DA FARSI AL PARROCO : “In quale circostanza si diceva una volta : Ab illo benedicaris in cuius honore cremaberis”? (NOTA: se il parroco è molto giovane,non può saperlo: dategli un po’ di tempo per rifarsi, altrimenti lo fate svenire!).

Laudato si /6

F)”LAUDATO SI’, MI’ SIGNORE,PER SORA NOSTRA MATRE TERRA, LA QUALE NE SUSTENTA, ET GUBERNA, ET PRODUCE DIVERSI FRUCTI CON COLORITI FIORI ET HERBA ».

  • Ancora una volta, il serafico santo di Assisi dice delle cose sulla madre terra che nessuno altro aveva mai detto; mai accadrà che un altro possa dire altre cose più belle e poetiche di quelle che abbiamo ascoltato sopra.
  • Quando Dio creò la terra e vide che pian piano si copriva di alberi, fiori, frutta ed ogni bene , la Bibbia dice che Dio si ………stropicciava le mani per la contentezza. In un’altra parte della Bibbia, si dice (in maniera poetica) che la Sapienza (parola che si traduce “SOFIA” in greco) saltellava danzando davanti al Padreterno come una ragazzina : ogni tanto chiamava il papà perché mettesse qui una cometa,là una costellazione, più sotto una catena di monti, a destra una pianura, lassù in alto un bosco. Il povero padre eterno cerca sbuffando di accontentare la sua Sofìa ma poi , ad un certo punto , le dice di stare un po’ ferma perché lui, pur essendo il padre eterno, non ha il fiato che ha lei. Evidentemente è un racconto poetico(stupendo!) ma rende l’idea: il creato , nel suo insieme, è di una bellezza incredibile, è un capolavoro di saggezza. Solo l’uomo è stato capace finora di rovinare tutto.
  • INCHIESTA : Facciamoci dare dai nonni le foto di come era una volta la nostra località e poi facciamo il confronto. Quasi certamente verrà fuori una differenza enorme di verde e alberi. Sulla mappa della città, dove adesso vediamo il cemento e dove una volta c’era il verde , mettiamoci sopra una bandierina nera: è il segno che la natura è stata sepolta sotto i mattoni.
  • In un bellissimo film americano,”Bentornato Dio- Oh God!”, si vede Dio che si presenta sotto le apparenze di un vecchietto ad un giovane commesso in un supermarket.
    Il ragazzo gli chiede perché va proprio da lui Dio gli risponde:”Vengo qui in terra perché me la state rovinando tutta.Voi che sapete fare i missili ed computer, fatemi un pesciolino nuovo, se ci riuscite!”. Quando alla fine il ragazzo viene portato in tribunale perché creduto pazzo, compare Dio, mette a tacere il giudice ed un predicatore matto che faceva delle riunioni in un palazzetto dello sport e …se ne va, triste, dal momento che nessuno gli vuole dare una mano per salvare il creato.
  • Nella BIBBIA, chi ce la mette tutta davvero per salvare il creato è NOE’.Leggiamo questo famoso episodio e diamoci da fare pe salvare anche noi un poco del creato che ci circonda . GèNESI 6, 5-22.
  • IMPEGNO: Mettendosi ovviamente d’accordo fra tutti, diamoci un appuntamento per andare a pulire una zona verde, un parco o un sottopassaggio.
  • DOMANDA A TRADIMENTO DA FARSI AL PARROCO O AL BALOO:Chi era quel profeta dell’Antico Testamento che aveva una mula che parlava? Come si chiamava e cosa gli ha detto?

Laudato si /7

G)”LAUDATO SI’ ,MI’ SIGNORE, - PER QUELLI KE PERDONANO – PER LO TUO AMORE-ET SOSTENGO’ INFIRMITATE ET TRIBULATIONE ; - BEATI KELLI KEL SOSTERRANNO IN PACE – KA DA TE, ALTISSIMU – SIRANO INCORONATI”.

Laudato si /8

H) “LAUDATO SI’, MI’ SIGNORE, PER SORA NOSTRA MORTE KORPORALE-DALLA QUALE NULLO HOMO VIVENTE PO’ SKAPPARE:GUAI A QUELLI KE TROVERA’ NE LE PECCATA MORTALI ; - BEATI QUELLI KE TROVERA’ NE LE TUE SANCTISSIME VOLUNTATI;- KA LA MORTE SECUNDA NOL FARA’ MALE”.

Laudato si /9

I)”LAUDATE ET BENEDICETE EL MI’ SIGNORE – ET RENGRATIATELO – ET SERVITEGLI – CUM GRANDE HUMILITATE.”
SAN FRANCESCO DI ASSISI

  1. Al termine di questo stupendo inno di San Francesco, sentiamo che è impossibile aggiungere qualcosa : lui ha detto tutto in una maniera che nessun altro può fare meglio perché, oltre alle belle parole, lui aggiungeva anche una vita santa.
  2. Pensate che alla Verna (in provincia di Arezzo) dormiva su una pietra viva dove c’è un freddo tale che anche di giorno si è costretti a stare con la giacca a vento. Lui ci dormiva sopra anche se di notte lì c’è un buio tale che non si vede a pochi centimetri di distanza.
  3. Si dice che un giorno il diavolo volesse schiacciarlo facendo precipitare una pietra pesante 3000 tonnellate. Solo Dio impedì questo crimine ma oggi, se andate a vedere,rimarrete stupefatti perché non si capisce dove poggi questa pietra sospesa sopra di voi. Per questo la gente del posto l’ha chiamata “sasso spicco”.
  4. Mentre era alla Verna , S.Francesco chiese a Gesù di soffrire come lui e Gesù lo accontentò: un giorno si formarono sulle mani, sui piedi e sul costato delle piaghe che tutti chiamarono subito :le stigmate. Esse erano così visibili che la gente accorreva da lui per baciargliele. Quando , sfinito , lo portarono da La Verna fino ad Assisi (1226) la folla accorse in tale misura che passò praticamente sempre fra due ali di folla per centinaia di chilometri. Quando poi giunse a casa, volle morire sulla nuda terra e lì , in mezzo ad un pianto infinito, cantò per l’ultima volta il Cantico delle Creature aggiungendo la strofa finale, quella dell’elogio della morte.
  5. Incredibile! Con San Francesco non fa paura nemmeno la morte! Come fare per essere legati a lui? Certamente seguendolo nella sua strada ma anche diventando terziari francescani: chi vuole, pur restando a casa, si può legare con il cordone francescano a lui e così – speriamo! – essere tirati su in Paradio quando sarà ora.
  6. IMPEGNO: Dire ai genitori e ai capi che vogliamo restare sempre amici di San Francesco andando appena possibile a visitare Assisi o La Verna o un qualsiasi convento francescano. Quando saremo arrivati, chiediamo i parlare con un frate francescano per confessarsi ed avere il cuore puro: è il modo migliore per entrare in contatto con questo Santo che , dopo Gesù, ha conquistato il cuore di tutto il mondo.
  7. DOMANDA DA FARE AL PARROCO: Chiedergli chi sono i Santi più famosi con le stigmate, cosa pensa la Chiesa e cosa si può fare per conoscerli meglio. – Se poi volete fargli una domanda a tradimento, chiedetegli chi è stato il pittore che più di tutti ha raccontato la vita di San Francesco.

3° SCHEMA DI CATECHESI SU SAN FRANCESCO

Cercando , con poca fatica , si può trovare l’insieme dei disegni realizzati da Giotto nella Basilica di San Francesco ad Assisi. Sono bellissimi e facili da commentare con parole e animazioni varie.

Anche se il commento non rispecchiasse esattamente il fatto narrato dalle Fonti Francescane – secondo me – non bisognerebbe spaventarsi: San Francesco appartiene all’immaginario collettivo della umanità per cui – volendo – gli si possono attribuire fatti e parole non esattamente compiute da lui. Tanto – dico io – la sua grandezza è al di sopra di ogni e qualsiasi nostra parola.

Vedi anche


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