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CATECHESI PER LA COCA

Premessa : la migliore comunità capi che io conosca è quella degli apostoli attorno a Gesù. Per tale motivo cerco di farli diventare icona (=simbolo) di una virtù o capacità che dovrebbe regnare in ogni Comunità Capi di scout. Ovviamente scarto Giuda Iscariota perché non mi sogno nemmeno di pensare che uno stia in COCA per farla scomparire.

San Pietro

SAN PIETRO : ICONA DELLA OPPORTUNITA’ CHE IN UNA COCA CI SIA UNA AUTORITA’

  1. Adesso è facile pensare a S.Pietro come capo della Chiesa ma allora, quando era vivo, le cose non stavano affatto così.
  2. Innanzitutto S.Pietro non era dotato di una grande cultura : a suo confronto molti altri (soprattutto S.Giovanni) erano persone di forte spessore culturale. E’ possibile che nel parlare S.Pietro facesse anche sbagli di grammatica.
  3. In secondo luogo appare evidente che il suo carattere focoso ed irruento non lo avrebbe dovuto indicare come guida del collegio degli apostoli: di solito un capo è persona calma e riflessiva. Invece S.Pietro non lo è.
  4. In terzo luogo, S.Pietro si macchia di peccati molto più grandi dei suoi colleghi (eccetto Giuda) : quando rinnega Gesù davanti ad una serva, nel cortile del sommo sacerdote, si comporta come un novellino perché – quanto meno – poteva trovare una scusa per andare via quando le cose si mettevano male. Invece rimane e afferma sotto giuramento che non aveva mai visto Gesù.
  5. Malgrado tutto questo, Gesù insiste nel nominare S.Pietro come suo vicario : incredibile ! Perché? Non lo sappiamo esattamente ma forse perché vuole che il suo rappresentante sulla terra (il Papa e, con lui , la Chiesa) non brillino di luce propria ma di testimonianza. Devono poter dire : “Venite a Dio,non a noi preti-frati-vescovi , perché anche noi abbiamo bisogno di andare da Lui come unico maestro.”
  6. Soprattutto nel Rinascimento e soprattutto per colpa di noi italiani i Papi hanno dato pessimi esempi di sé . Eppure la Chiesa ha resistito così bene che uno storico protestante – Gregorovius – è costretto ad ammettere : “Se la chiesa cattolica non fosse stata fondata da Dio DOVEVA finire miseramente. Invece ciò non è successo”.
  7. Nella direzione di un gruppo scout è obbligatorio che ci sia un capo che si assuma – al termine del confronto – la responsabilità di una decisione. Se siamo scout e cristiani, dopo la discussione, dobbiamo essere lealmente sostenitori della tesi del gruppo anche se non ne siamo convinti. Alla fine, è meglio sbagliare uniti che far bene da soli. E’ anche per tale motivo che non si vede come giustificare il comportamento “separatista” di certuni o (peggio!) la velleità di altri di fondare gruppi scout a propria immagine e somiglianza.
  8. Anche il papa attuale, Papa Benedetto 16° , pur essendo una persona mite e dotata della nobiltà d’animo di un vero gentiluomo , ha dovuto suo malgrado scomunicare il vescovo Milingo : egli ha costretto il Papa a tale decisione non perché ha ordinato vescovi dei preti sposati ma perché li ha ordinati da solo, senza il consenso della Santa Sede.
  9. DOMANDE DI CATECHESI. Cercare di sapere con precisione quando il Papa è davvero infallibile: che differenza passa tra una sentenza ex cathedra, una enciclica, una bolla ed un breve? Se non siamo in grado di rispondere subito, uno di noi contatti un sacerdote invitandolo a venire in CoCa.
  10. DOMANDE : Come viviamo la obbedienza alle decisioni del nostro gruppo? Ci soffermiamo troppo sui difetti delle persone? Come partecipiamo alla vita della parrocchia affinché non accada che critichiamo solamente le scelte del parroco?Scherzando, i parroci dicono che gli scout sono sempre in uscita a mai in entrata: è vero anche per noi?

San Matteo

SAN MATTEO: ICONA DELLA RESPONSABILITA’ NELL’USO DEL DENARO.

  1. San Matteo (che in origine si chiamava Levi) era un esattore delle tasse. Come è facile intuire , chiunque esercita questo lavoro mette in programma una forte antipatia della gente nei suoi confronti. A maggior ragione Levi era inviso alla popolazione perché quasi certamente ritirava le tasse anche per i Romani.
  2. [Che i Romani esigessero le tasse è fuori dubbio ma è certa una cosa: delle molte tasse che ritiravano, grandissima parte la impiegavano sul luogo. Lo stesso vangelo dice che un centurione aveva costruito una sinagoga per gli Ebrei; che la città di Cesarea di Filippo era stata edificata ai Romani. Anche oggi ai turisti che visitano il Medio Oriente vengono mostrate con orgoglio gli innumerevoli ruderi di enormi costruzioni romane. Se così non fosse stato, sarebbe del tutto impensabile che una sola città fosse stata in grado di tenere sottomesso un impero di 5 milioni di chilometri quadrati.]
  3. Matteo è così contento di essere stato chiamato da Gesù che imbandisce un pranzo per tutti i suoi colleghi (Nota: C’è un bellissimo dipinto di Caravaggio che lo descrive.) Al termine, lascia tutto e segue Gesù.
  4. Matteo è l’autore del primo vangelo, quello nel quale ci si preoccupa di dimostrare che Gesù ha portato a compimento le attese del popolo ebreo. Il buon Matteo aveva visto giusto: proprio gli Ebrei sono stati i più furenti avversari dell’ebreo Gesù di Nazareth.
  5. Prendiamo Matteo a icona di come si deve organizzare l’economia nello scautismo. Una cosa è certa : BP non divenne ricco. Pur provenendo da una famiglia agiata , perse una occasione d’oro per fare soldi quando si dimise dall’esercito per dedicarsi completamente allo scautismo.
  6. Anche il Conte Mario di Carpegna (fondatore dell’ASCI nel 1916) spese quasi tutte le sue sostanze per la neonata associazione.I suoi parenti , pur di fermarlo, avevano anche progettato di fargli invalidare la firma.
  7. Come comportarsi da cristiani e da scout? – Prima di tutto bisogna riconoscere che la vera ricchezza oggi non si commisura solo con il denaro ma anche con la disponibilità del tempo: chi è ricco oggi è uno che non vuole trovare il tempo per gli altri.
  8. In secondo luogo, occorre ricordare che lo scautismo ha fatto una scelta di essenzialità che gli è strutturale: cosa succederebbe se si sapesse che un reparto ha fatto il campo in un albergo a 5 stelle?
  9. Sapere usare bene il denaro nello scautismo significa anche educarci a non finalizzarlo solo per se stessi : l’autofinanziamento è una gran bella cosa ma rischia di far soffocare la spiritualità perché è risaputo che il denaro non basta mai. Occorre che ci si educhi anche a devolvere una parte del denaro e delle forze a servizio degli altri.
  10. La scelta del Riccione 1° delle vacanze di clan passate in Africa è un esempio da tenere sempre in rilievo : è un modo intelligente per fare una route diversa ma anche di introdurre le persone al servizio.
  11. DOMANDE: Come stiamo spendendo adesso il denaro ed il tempo libero? — E’ possibile che tratteniamo per noi ancora una forte parte del nostro tempo allo scopo di non farci trovare disponibili ai ragazzi?— Cosa possiamo fare per vivere il rapporto con il denaro in maniera più cristiana ?
  12. ELEMENTI DI CATECHESI: Poiché leit-motiv ricorrente è la obiezione sulle ricchezze del Vaticano , è bene ricordare alcune cose :
    1. Dice il card. Biffi: “Non vorrei che ci sia gente che, con la scusa delle ricchezze del Vaticano , tende a mascherare le sue molte ricchezze che ha depositato in banca e che spende in capricci infiniti”.
    2. Il Vaticano ha un capitale di ricchezza immenso ma quasi del tutto incapace di produrre denaro corrente. Non c’è nessuno al mondo che possa acquistare la Cappella Sistina, le stanze di Raffaello, gli affreschi del Beato Angelico : questi sono un capitale enorme ma dal punto di vista meramente economico non rendono nulla.
    3. Forse pochissimi sanno che il Vaticano garantisce uno stipendio minimo al missionari ed ai seminaristi dei paesi emergenti: le sue uscite sono pertanto enormi ed ogni hanno determinano un debito.
  13. Preghiera finale: leggiamo dal Vangelo di Matteo ( 6, 25-34)il brano in cui si parla della ricchezza e della povertà.

San Bartolomeo

L’APOSTOLO SAN BARTOLOMEO : ICONA DELL’ENTUSIASMO PER L’AVVENTURA E LA NOVITA’

  1. Nel Vangelo si legge che l’apostolo Natanaele sta prendendo l’ombra sotto un albero di fico. Ad un certo punto arriva il suo amico Filippo che gli dice, tutto d’un fiato : “Vieni con me : abbiamo trovato il Messia che sempre abbiamo cercato. Vieni!”
  2. “Di dov’è questo tale?”, dice Natanaele. - “Di Nazareth” -“Allora , se è di Nazareth non vale niente: cosa vuoi che venga di buono da un paese così sperduto?” – “Di’ quello che ti pare : vieni e vedi.Poi deciderai”.
  3. Natanaele viene davvero da Gesù che gli dice: “Prima di venire qui tu eri seduto sotto un albero di fico” –“E’ vero! Maestro , tu sei il figlio di Dio!” – “Calma, calma : questo è niente. Fra non molto vedrai cose molto più grandi di queste. Anzi, da questo momento ti chiamerai Bartolomeo.” - In effetti, Bartolomeo segue davvero Gesù fino a dare la vita per Lui.
  4. Prendiamo Bartolomeo come icona di una persona che si butta a capofitto in una avventura senza tanti calcoli: può sembrare pazzo ma – alla resa dei conti – è l’unica persona intelligente.
  5. Anche BP fece qualcosa di simile quando seguì i ragazzi,il 29 giugno 1907, sull’isola di Brownsea. Per un generale come lui, che senso aveva “sprecare” tempo per 20 ragazzetti ? Chissà quante persone glielo hanno detto. Eppure lo ha fatto ed ora….. eccoci qua!
  6. Tutto il cristianesimo e lo scautismo sono , al fondo , una avventura senza limiti e senza garanzie. Chi segue Gesù, anche oggi, rischia di perdere colpi sul lavoro, nella carriera, nella stessa economia della sua famiglia. Quanto denaro si spende per telefonare , per andare a vedere il posto dei campi, per stare con i ragazzi, per accedere a tante loro voglie passeggere?! Eppure la gran parte di noi lo fa e quasi quasi non se ne accorge nemmeno.
  7. Se nello scautismo e nella vita quotidiana non ci fosse mai un momento di follia, di azzardo a rischiare sulla bellezza del servizio, della ricerca di strade nuove per interessare i ragazzi……. saremmo tutti con molto più denaro in banca ma con addosso una vecchiaia galoppante. Gettarsi nella avventura della sequela di Cristo e del servizio nello scautismo è certamente un rischio ma ivi si trova il sale della vita.
  8. Quando Umberto Nobile decise di guidare una spedizione in dirigibile per la conquista del Polo Nord, dapprima non trovò quasi nessuno ad accompagnarlo. Avvilito e deluso, andò alla radio italiana e disse : “E’ possibile che non ci siano giovani italiani disposti a sacrificarsi per portare per primi la bandiera tricolore sul tetto del mondo? Dove sono i discendenti dei nostri grandi esploratori?” – Con sua grande soddisfazione, dopo questo appello il numero dei volontari fu enorme ed egli potè selezionare l’equipaggio che raggiunse davvero il Polo Nord nel 1928.
  • DOMANDE. Ci ordiniamo davvero di essere un po’ più “spericolati” nelle scelte della nostra vita? Siamo diventati dei cervelli calcolanti del nostro futuro oppure abbiamo ancora il gusto della sorpresa ? Cerchiamo di coltivare il fascino della avventura in noi e nei nostri ragazzi?

San Giuda

SAN GIUDA APOSTOLO : ICONA DELLA NECESSITA’ DI DARSI DELLE COMPETENZE ANCHE FUORI DELL’ORDINARIO

  1. Il povero San Giuda Taddeo ha la sfortuna di essere.. oscurato dalla presenza di Giuda Iscariota, suo omonimo ma niente affatto suo parente. Quasi tutti gli apostoli provengono dalla Giudea: immaginarsi quindi se il nome di Giuda non era frequente, quasi come quello di Gennaro a Napoli!
  2. E pensare che S.Giuda è anche parente di Gesù! Ebbene, malgrado queste sfortune, il buon S.Giuda si è ritagliato una fama tutta sua: è invocato come patrono delle persone nei casi più disperati. Quando voi vi trovate nei guai e sembra che le cose si mettano male, chiamatelo e vedrete che accorrerà. Almeno… così si spera!
  3. Nello scautismo i casi disperati – per fortuna – sono rari ma può accadere che si debba andare là dove davvero c’è bisogno di noi. Quando avvengono calamità naturali, è normale che lo Stato chiami a raccolta le associazioni di volontariato : lo scautismo italiano ha aderito all’invito e quindi deve essere sempre pronto (“Estote parati- Be prepared”).
  4. Anche senza attendere le calamità naturali, lo scautismo vive abbastanza frequentemente in situazioni al limite della emergenza: a chi non è mai capitato di perdere la strada nel bosco, di avere un infortunio quando la città è lontanissima,di essere coinvolti in situazioni che possono rasentare la tragedia? Credo a nessuno. Ecco perché prendiamo S.Giuda come icona di chi vuole darsi delle competenze speciali per ovviare a problemi speciali: nello scautismo dovrebbe essere una scelta consueta.
  5. E’ inutile enumerare qui le situazioni in cui avremmo dovuto invocare S.Giuda (e forse non lo abbiamo fatto): se cominciassimo a raccontarcele tutte, non finiremmo mai. E’ anche inutile suggerire che bisogna inserire nel programma della CoCa qualche seduta per aggiornamenti su tecniche di salvataggio , pronto soccorso ecc. . Immagino che tutti l’abbiano fatto o abbiano in animo di farlo.
  6. C’è una frase di BP che rende l’idea : “Faccio fatica ad immaginare uno scout che si trovi a suo agio in un salotto ma mi viene facile supporre che uno scout sia al suo posto quando avviene una calamità naturale:”
  7. Quello che interessa sollecitare ora è il motivo profondo per il quale bisogna darsi delle competenze anche per le avversità: l’amore a Dio ed ai fratelli.
  8. Su questa parola “amore” si spendono fiumi di parole ; è usata per dire : i genitori si amano, i giovani si amano, gli abitanti di una stessa regione si amano, i residenti di una certa nazione amano la bandiera ecc.. Raramente però alla parola “amore” viene abbinata anche quella di “sacrificio”. Se uno ama davvero un altro, è capace di fare qualsiasi sacrificio allo scopo di renderlo felice. Ecco perchè è opportuno farsi delle competenze anche un po’ straordinarie : può accadere che un giorno ci capiti la occasione di fare un certo servizio eccezionale per aiutare un altro. San Giuda Taddeo, invocato per le necessità straordinarie , ci insegna che è bene amare il prossimo anche in questo modo.
  9. Nel Vangelo Gesù dice : “Non c’è amore più grande di chi sa dare la sua vita per gli altri. “ San Paolo aggiunge : dare la vita per una persona buona è cosa lodevole senza il minimo dubbio ma dare la vita per una persona che non se lo merita è certamente un gesto di altissimo amore. E noi – dice San Paolo – non meritavamo affatto che Gesù si sacrificasse per noi. Anzi, quasi quasi (sembra dire fra le righe) , se ci lasciava andare alla malora ce lo saremmo meritato, ci stava bene.
  10. Come dare torto a San Paolo ? Gesù ha accettato di nascere povero, vivere povero, morire come un delinquente per dare a noi una prova convincente che ci vuole bene. Eppure – sembra incredibile - oggi ci sono tantissimi fra i cristiani che non sono contenti e si aspettano chissà quali prove ulteriori per dire (bontà loro!) che aderiscono alla Chiesa fondata da Gesù.
  • DOMANDA: se davvero le circostanze civili (una calamità naturale ecc.) o quelle religiose (una persecuzione ….) ci mettessero alla prova , saremmo capaci di essere fedeli alle nostre scelte? Quali sono le persecuzioni “striscianti” (soft) già in atto tra noi?Cosa stiamo già facendo ( o cosa intendiamo fare ) per aiutarci nelle situazioni di difficoltà?

San Simone

SAN SIMONE LO ZELOTE : ICONA DELLA NECESSITA’ DI ATTENERSI ALLA TRADIZIONE

  1. Gli Zeloti, secondo una antica tradizione, erano coloro che avevano giurato anche di morire pur di mandare via i Romani [Come si vede, la manìa di diventare dei kamikaze viene da lontano]. Erano la bestia nera degli occupanti perché colpivano a sorpresa ed erano del tutto restii a qualsiasi trattativa.
  2. Roma ha conquistato praticamente il mondo intero ma su questo piccolo lembo di terra deve spendere energie del tutto inattese. Per ricordare la conquista dell’Egitto, Grecia, Gallia, Asia Minore (l’attuale Turchia) ecc. non ci sono particolari monumenti. Dopo aver sottomesso quel piccolissimo popolo che risponde al nome di Giudei, Roma innalza ben due archi di trionfo: uno di essi (quello di Tito) è ancora in bella mostra vicino al Colosseo, in prossimità dei Fori Imperiali.
  3. Gli Zeloti erano davvero il nerbo della resistenza ebraica: disposti a tutto, si facevano forti della fedeltà assoluta alle tradizioni antiche.
  4. Lo Scautismo , fra tutti, è forse la associazione più tradizionalista : si rifa continuamente al fondatore BP, usa una uniforme che non è più utilizzata nemmeno dall’esercito inglese,adotta termini del tutto inusuali come “Capo”,”Squadriglia”,”Reparto”,”Pista” ecc.. Abitualmente , quando una associazione è troppo legata al passato, muore lentamente di vecchiaia.
  5. Invece lo scautismo sembra trovare ogni volta nuova linfa per progredire. Dopo 100 anni appare ancora vivo e vivace. Perché?
  6. Joseph Ratzinger, quando era cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina Cristiana, disse una frase geniale simile a questa : “Più la chiesa è tradizionalista più è vicina al suo fondatore, Cristo. Paradossalmente se si stacca da lui (cioè dalle sue radici) muore.”
    Fatte le debite proporzioni, si può dire la stessa cosa anche dello scautismo: se getta alle ortiche la sua specificità, si adegua a tutte le altre associazioni e nessuno lo verrà più a cercare.
    [Per associazione di idee: se l’Europa non riconosce le sue radici cristiane, condanna se stessa alla inutilità: che fatica può essere ricordare che , se oggi da noi c’è libertà e ordine, è perché questi valori sono stati insegnati dai Cristiani? . Lo disse ripetutamente Papa Woityla ai padri fondatori delle nuova Europa: non lo stettero a sentire e già due nazioni come la Francia e l’Olanda hanno detto NO alla costituzione europea.]
  7. Anche Gesù ribadisce che senza di Lui non si può ottenere nulla e che , lontani da Lui via-verità-vita , si costruisce sulla sabbia.
  8. Nello scautismo ci sono dei valori che vanno conservati con intelligente premura: la Legge, la Promessa, l’uniforme e la scansione delle tappe, la progressione personale, la Fede , la essenzialità, il servizio, la purezza di intenti, la disponibilità, la competenza , l’ottimismo ……..: se li trascuriamo per correre dietro alle modernità , non solo perdiamo il consenso ma anche la stima della gente.
  9. S.Simone lo zelota forse aveva molta voglia di usare le armi per mandare via i Romani ma risulta che poi cambiò idea : seguendo Gesù non solo conquistò Roma ma la fece addirittura discepola di quell’Ebreo che essa teneva sottomesso. Ironia della sorte: più Roma perseguitava i cristiani e più essi la conquistavano : segno inconfondibile che il valore della verità è immensamente più forte delle armi.
  10. RIFLESSIONE SCOUT : nella nostra CoCa siamo davvero convinti che la fedeltà al metodo scout è un segreto per il successo? Ci sono aspetti tradizionali (S.Messa in comune, preghiera , ritiri, aggiornamenti catechetica) che di fatto snobbiamo come se non ne avessimo bisogno?
    Ci facciamo premura di chiedere a chi è venuto prima di noi (e che magari milita nel MASCI) come andavano le cose ai loro tempi?
  11. PREGHIERA finale : recitiamo lentamente sia la Promessa che la Legge scout : a prima vista sembrano testi datati ma , se li analizziamo serenamente, ci faranno ricordare le nostre radici ed il segreto del successo.

San Mattia

L’APOSTOLO SAN MATTIA: ICONA DELLA CAPACITA’ DI ASSUMERSI INCARICHI DI SERVIZIO SENZA TROPPE RETICENZE

  1. Gli Atti degli Apostoli, al capitolo 1, 15-25 , dicono che ad un certo punto gli 11 decidono di sostituire Giuda Iscariota suicida. San Pietro prende la iniziativa e dice : Bisogna trovare qualcuno che ricostituisca il numero 12 ( a ricordo delle 12 tribù di Israele) . Giuda è morto ma chi prenderà il suo posto deve essere testimone della vita di Gesù prima e dopo la sua resurrezione.
  2. In altre parole, san Pietro esige che il nuovo candidato non sia soltanto buono ma anche testimone oculare del passato e del presente. – Vengono presentati due nomi , si attua un sorteggio e viene fuori il nome di Mattia.
    Da quel momento egli è apostolo a tutti gli effetti.
  3. La cosa che viene fatta rilevare dai commentatori è la quasi futilità dello strumento : un sorteggio! Sembra incredibile ma è così. Sarebbe come dire che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il papa , Joseph Ratzinger, fossero stati chiamati alla loro carica per un sorteggio.
  4. Questo episodio apparentemente così secondario ci induce a riflettere su una dimensione fondamentale nella vita della CoCa: la disponibilità ad occuparsi di un qualsiasi servizio che fosse esigito per il bene dei ragazzi.
  5. Quasi a tutti sarà già accaduto che la CoCa abbia chiesto di assumere un certo tipo di servizio dopo che – giustamente – ci si era affezionati ad un altro. E’ umano far fatica a cambiare ed è comprensibile una certa ritrosìa ma la strada della educazione comporta anche questo tipo di sacrifici. Se in passato è accaduto che ci si sia alquanto scaldati per questo motivo, siamo stati poi capaci di metterci una pietra sopra?
  6. Nel vangelo Gesù dice una frase dura: Dopo (ripeto: dopo) che avrete fatto tutto (ripeto: tutto) quello che dovevate fare dite : Siamo servi inutili.
    E’ una affermazione ardua da accettare perché è comprensibile che ci si aspetti di raccogliere certi frutti dopo un lungo lavoro ma è vera anche un’altra frase del vangelo : Altri è colui che semina e altri colui che raccoglie.
  7. C’è un santo che è l’icona assoluta della pazienza dei tempi lunghi : il beato Charles de Foucauld, francese. – Veniva da una famiglia nobile, era entrato nell’esercito ed aveva combattuto in Algeria. Ad un certo punto si pone una domanda : Come è possibile che gli Algerini possano amare la Francia e la nostra Fede se noi andiamo avanti a forza di armi? Bisogna diventare COME LORO ( =è la sua frase-tipo) per far capire che siamo dalla loro parte.
  8. Detto fatto, De Faucould lascia la carriera militare (più o meno nello stesso periodo di BP) e si ritira a Tamaransset , nel più profondo deserto algerino. – Ivi sceglie di vivere davvero come loro : stessa lingua, vestito, cibo, abitudini ecc.. E’ un algerino a tutti gli effetti.
  9. Nel 1916 scoppia una rivolta contro la Francia e Charles viene ucciso dai Tuaregh anche se tutti ammettono che è un loro grande amico. Sepolto poco lontano, tutto scompare : nessuno sa più niente.
  10. Arriva la fine della seconda Guerra Mondiale:mentre la Francia guarisce lentamente delle ferite inferte dal Nazismo uno studioso, Renè Voillaume, scopre che a Tamaranssett era avvenuto qualcosa di eccezionale: uno aveva amato il prossimo senza alcun limite. Pian piano nascono i “Piccoli fratelli di Charles de Faucould” che si espandono nel mondo con una eccezionale rapidità. La formula che adottano è sempre la stessa: andare in un posto ed essere come loro, cioè come coloro che vi abitano e sono i più poveri; farsi-uno , come ripete sempre ai suoi focolarini Chiara Lubich, la fondatrice.
  11. Questo episodio ci ricorda che i frutti del nostro lavoro possono venire con molto ritardo ma che comunque non dobbiamo rattristarci troppo se ci viene fatta la chiamata improvvisa (come a San Mattia) di servire in un campo dove facciamo fatica ad orientarci.
  • DOMANDE : E’ accaduto che ci siamo permessi di fare critiche a chi veniva dopo di noi? Ci siamo ricordati di dare una mano sincera a chi ha iniziato a lavorare dopo di noi ed a fare elogi riconoscenti a chi ci ha preceduto? In che modo ci preoccupiamo di dare un seguito al lavoro pregresso?

San Giacomo

L’APOSTOLO SAN GIACOMO : ICONA DELLA ATTENZIONE A CHI E’ PIU’ POVERO TRA DI NOI

  1. Nella lettera di san Giacomo si legge : Che giova dirsi cristiani se poi non facciamo anche le opere? Che senso ha dire ad un povero: “Scaldati” se poi non gli diamo di che vestirsi? La fede senza le opere è morta.
  2. Questa lettera di San Giacomo (che forse non è l’apostolo ma un suo omonimo, cugino di Gesù) ci ricorda di porre in preventivo per noi le opere , accanto alla professione di Fede.
  3. [Inciso storico : questa lettera mandava in bestia Martin Lutero perché egli diceva che è la Fede a salvarci, non le opere. Chiamava questa lettera : “Strohbrief- Lettera di paglia “. In parte Lutero aveva ragione: se esigessi la salvezza con le opere, sarebbe come contrattare con Dio uno stipendio : Io faccio tante opere e quindi tu (Dio) mi devi rimborsare. Ovviamente Lutero sbagliava perchè non basta avere solo la Fede ma bisogna fare anche delle opere correlate .In ogni caso, le eresie e le precisazioni dei Concili cattolici sono sempre state utili per chiarirsi le idee.]
  4. La povertà non è sempre computabile con la scarsezza di denaro. Ci può essere la povertà di affetti, di talenti, di comunicativa, di esperienza, di brillantezza espositiva ………. Solo nei film americani si vedono personaggi che riescono alla perfezione in ogni campo dove si mettono: è una mentalità holliwudiana che non ha il minimo riscontro con la realtà. Anche da loro ci sono tantissime persone che non sanno giocare a basket,non sanno suonare,hanno poca cultura ecc.: per fortuna, tutto il mondo è paese.
  5. Nello scautismo la ricerca dei talenti è – direi quasi – obbligatoria, tanto è vero che si espongono anche all’esterno i frutti di una capacità acquisita: una distintivo, un foulard, un incarico……. possono dare l’impressione che chi sa fare viene esaltato. In parte è vero ma la soluzione non è quella di lasciarsi prendere da questo vortice. Di solito i veri costruttori di una solida tradizione scout non sono quelli che hanno brillato per genialità ma per fedeltà negli anni. Abitualmente le famiglie che portano i ragazzi si preoccupano più della continuità che della bravura dei capi. Hanno ragione.
  6. Che Gesù avesse delle doti è fuori dubbio: è uno dei motivi per cui anche Hegel, un filosofo miscredente tedesco, dice che Gesù è il rappresentate per eccellenza di tutta la razza umana.Ma a nessuno viene in mente di ingelosirsi con Lui perché sa benissimo che le sue doti le ha messe a servizio degli altri.
  7. Anche Don Bosco, Karol Woityla, Joseph Ratzinger,Padre Damiano de Veuster (quello che morì lebbroso a Molokai per aver scelto di stare sempre con loro ) .. avevano ottime qualità umane ma non si sono nemmeno sognati di tenerle per sé , ai fini di una loro carriera personale.
  8. Oggi la povertà non è più solo quella di denaro ma anche di ideali. E’ molto più facile trovare gente che si prodiga in favore dei poveri piuttosto che voler trovare tempo per educare.
  9. Un giorno , in chiesa, feci questa domanda ai ragazzi del catechismo : State a sentire : un mio amico parroco ha messo in fondo alle panche due cassette : in una si possono depositare le offerte in denaro ; nell’altra si possono mettere dei fogli nei quali ciascuno scrive il tempo che vuole dedicare ai ragazzi dell’oratorio, del gruppo sportivo,del catechismo, degli scouts ecc.. Una delle due cassette è abbastanza piena , l’altra è sempre completamente vuota. Quale delle due, secondo voi?
  10. Un coro di voci velocissimo e compatto : LA SECONDA! - Avete indovinato , cari ragazzi : depositare denaro nella prima è certamente un’opera buona ma dare la propria disponibilità per stare con i giovani è una azione ancora migliore perché non si dà via del denaro ma dei progetti di vita. Pregate che le cosa cambino.
  11. Ovviamente San Giacomo, quando scriveva la sua lettera, non conosceva i problemi di oggi ma certamente sapeva che la base per ogni servizio è la passione per esso.
  12. LEGGIAMO IL SECONDO CAPITOLO DELLA LETTERA DI SAN GIACOMO APOSTOLO E POI CERCHIAMO DI ATTUALIZZARE LA PAROLA “POVERTA’”.

Sant' Andrea

SANT’ ANDREA CI RICORDA IL VALORE DELLA FEDELTA’ AL METODO SCOUT.

  1. S.Andrea è il fratello di Simon Pietro ed è uno dei tre discepoli prediletti.Sappiamo molto poco di lui ma lo prendiamo come icona di colui che vuole salvaguardare la fedeltà al metodo scout.
  2. Attorno al periodo 1968 , in Italia, venne avanti una terribile contestazione di tutto. Dicendo che i ricchi sfruttavano i poveri, si giunse alla conclusione di…ammazzarli tutti . “Così- pensavano i sessantottini – quando sono morti non sfruttano più i poveri operai.”
  3. Nello scautismo questa ipotesi di azione (Ma , scusate, se io ti ammazzo come faccio a dirti che devi comportarti meglio?) prese tanto piede che molti scout si misero nelle bande delle Brigate Rosse ed uccisero la gente. Incredibile ma vero!
  4. Fra le tante cose che si contestava era anche la fedeltà al metodo: Via la uniforme perché è militare; via i distintivi perchè creano una ingiusta emulazione; via la bandiera italiana : l’alzabandiera si fa con un paio di mutande ; l’inno “Fratelli d’Italia” non si canta più perché è nazionalistico; al Jamboree non ci deve andare nessuno perchè è una manifestazione per i ricchi. Ecc.Ecc.
  5. Vi assicuro che era una tortura immensa partecipare alle riunioni degli scouts dove si teorizzavano queste idee e nessuno aveva il coraggio di opporsi. C’era chi ipotizzava che ogni comunità capi doveva entrare in un Consiglio Comunale, prendere la tessera di un partito (…rosso, naturalmente ) e poi veicolare in ragazzi alle varie manifestazioni sindacali o partitiche che si allestivano.
  6. Uno che si oppose a viso aperto a queste posizioni è uno scout di Cesena al quale non si finirà mai di dire grazie: Edo Biasoli.
  7. Egli non solo si oppose a parole ma con i fatti portò avanti la contrapposizione che poi alla fine risultò vincente: da solo , pur non sapendo le lingue ,guidò 120 ragazzi al Jamboree di Norvegia. La sua più dura fatica fu nel resistere alle critiche di coloro che dicevano che il Jamboree (inventato da BP nel 1920) era solo uno strumento di vanagloria per i ricchi. Sotto la sua guida, riuscimmo a portare in Norvegia 8 scout figli di contadini che mai e poi mai sarebbero andati all’estero. La cosa bella è che gli 8 ragazzi si pagarono il viaggio coltivando un campo di cipolle: l’impresa suscitò tanta simpatia che ne parlò la principale rivista scout italiana e quella internazionale del Jamboree.
  8. Oggi Edo è morto ma la sua testimonianza sofferta in favore della tradizione scout è più viva che mai.
  9. Abbiamo scelto S.Andrea come paladino della fedeltà alla tradizione cristiana. – Joseph Ratzinger , quando era cardinale, disse più o meno così: “La chiesa E’ tradizionale nel senso più bello e vero della parola:cerca di ripetere meglio che può ciò che Cristo, suo fondatore, le ha dato. Se non fosse stata così intelligente, a quest’ora sarebbe già finita.”
  10. Anche lo scautismo, se avesse rigettato la sua tradizione, a quest’ora avrebbe già chiuso la sua esistenza. Se invece oggi è più vivo che mai è perché ha avuto il coraggio di sapere restare vicino a ciò che BP ha detto, tanti anni fa.
  • ICONA : disegniamo una roccia con sopra una croce e (se vogliamo) un giglio scout: ci ricorderà che una intelligente fedeltà alle tradizioni pone le basi per la continuità.

San Giovanni

SAN GIOVANNI APOSTOLO :ICONA DELL’AMORE FRATERNO CHE DEVE VIGERE NELLA COMUNITA’ CAPI

  1. San Giovanni Evangelista viene sempre rappresentato giovane, buono e gentile. È il discepolo prediletto per eccellenza.Faceva il pescatore ma forse la sua famiglia era piuttosto rinomata nel giro dei ricchi di Gerusalemme.
  2. Anche se non sembra, è un tipo piuttosto irascibile perché un giorno Gesù chiama lui e suo fratello Giacomo : Boanerghes – figli del tuono.
  3. E’ anche un coraggioso : segue Gesù sul Calvario anche se tutti sono scappati via.
  4. Dopo la resurrezione, scrive il quarto vangelo per completare la narrazione di Matteo-Marco e Luca . Il suo ultimo libro, l’Apocalisse, è anche l’ultimo della Bibbia . – Si dice che sia andato ad Efeso assieme alla Madonna e che poi sia morto lì.
    Sono famose le sue parole e la sua insistenza sull’amore fraterno.
  5. Per capire meglio cosa voglia dire amarsi veramente , prendiamo il testo di San Paolo (forse un inno) e confrontiamoci con esso.
  6. INNO ALLA CARITA’ DI SAN PAOLO(1° CORINZI, capitolo 13)
    “[1] Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. [2] E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.”
    1. Con queste parole, San Paolo afferma che nulla vale , nel campo della testimonianza cristiana, se non si è pronti a darne la prova tangibile anche con la vita.
    2. DOMANDA: Quando una persona mi incontra, anche se è un “piccolo” (un povero, un appassionato di consultazioni meticolose , un esaurito, un anziano………) sono davvero capace di ascolto? Quando qualcuno parla, sono capace di ascoltare senza interromperlo ?
    3. Un esempio concreto vivente: Papa Benedetto XVI , quando parla con una persona, anche se di fianco ad essa ha un potente della terra, gli presta tutta la attenzione.Magari sta poco con lui ma, quando gli fissa gli occhi addosso, non vede nessun altro. Fra l’altro, risponde sempre a tutti, magari con poche parole, ma sa che questo è sinonimo di carità e di ..galateo.
  7. “[3] E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. [4] La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5] non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6] non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. [7] Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.”
    1. Può apparire strano e – sotto certi punti di vista – anche ingiusto mettere in pratica queste parole di San Paolo. L’Apostolo sembra dire che non bisogna guardare alle ingiustizie(“la carità non si adira”) ma amare la persona. Ovviamente non si parla qui se mandare ad effetto o no la giustizia: se una persona commette un reato, è doveroso che la macchina della Giustizia faccia il suo corso.
    2. Ma ciò che importa – dice San Paolo – non è che la Giustizia faccia il suo dovere bensì che si ami la persona che ha commesso un reato. La affermazione che fa la differenza è che anche il peccatore è una persona. Altrimenti, che senso avrebbe la domanda che Cristo ci farà:”Ero in carcere e siete venuti a visitarmi”?
    3. Troppe volte ci comportiamo come il fratello maggiore del figliol prodigo: “Siccome lui ha sbagliato (ed è vero!) , io non vengo nemmeno a salutarlo”. Il fratello maggiore ha ragione ma il comportamento del padre misericordioso è una altra cosa: per lui il ragazzo vale immensamente più di tutti i suoi sbagli.
    4. Un esempio di comportamento in questa linea lo ha dato Papa Giovanni Paolo 2° quando è andato a trovare il suo attentatore nel carcere di Fossombrone. Un giornalista scrisse: “Quando li si osserva , uno vicino all’altro, quasi abbracciati ,sembra di vedere un vecchio parroco che tiene fra le braccia un figlio scavezzacollo tornato all’ovile . E’ una scena possente, da far venire i brividi per la commozione.”
  8. “[8] La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. [9] La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. [10] Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.”
    1. DOMANDA : Chi è capace di vedere tutto fino in fondo: colui che osserva con categorie pre-confezionate o colui che ama? Se io mi rapporto con una persona e penso fra me e me che quello mi dirà sempre le stesse cose, ho già imbalsamato il discorso perché penso: “Lui non ha niente da dirmi, tanto ripete sempre le stesse cose”. In tal modo – ammettiamolo – noi non parliamo con una persona ma con la controfigura di essa, siamo razzisti perché vediamo nella persona che ci sta davanti il componente di un partito,l’iscritto a questa o quella associazione,il “fissato” di una idea,un interlocutore che non ha niente da dire.
    2. Che cosa è una ideologia? E’ la sostituzione di una “idea di persona” alla persona stessa.Come dire: quello che io penso di te vale più di te stesso. Che la ideologia sia una jattura perversa lo si deduce anche da questo piccolo episodio.
    3. Durante la Guerra civile nella ex-Jugoslavia, giocavano nella stessa squadra di basket in Italia due atleti amicissimi tra loro. Mentre però si svolgeva il campionato, giunse l’ordine di rientrare in patria e arruolarsi nei rispettivi eserciti che erano contrapposti. I due giocatori erano disperati perché non volevano combattersi a vicenda. Eppure, se fossero tornati, avrebbero dovuto vedere non più il volto dell’amico ma solo la divisa di un altro esercito. Per fortuna – per quello che so – i due riuscirono a far rimandare la partenza e poterono restare in Italia sino alla fine della guerra.
  9. [11] Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. [12] Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto. [13] Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!”
    1. San Paolo afferma che , se uno parla con categorie umane, si comporta quasi come un bambino: non capisce la profondità delle cose. Per questo dice:”Divenuto uomo,ciò che era da bambino l’ho abbandonato”
    2. Sinonimo di carità è la parola “Pace”. – Riferisco con parole mie ciò che dice Chiara Lubich :”Se qualcuno viene verso te con uno schiaffo, nel partire quello schiaffo potrebbe anche essere frutto di cattiveria ma nell’arrivare sulla tua faccia tu pensa sempre: Me lo sono meritato non perché lui è più buono di me ma perché così espio il male che ho fatto in passato”.
    3. Queste parole sembrano (o sono) unicamente dettate da ingenuità ma pongono le basi per la più profonda pace. Se ami tutti, sempre,per primo non ti poni il problema di quanto gli altri debbano fare per te ma di quello che tu puoi fare per gli altri. In tal modo vivi sempre nella pace più profonda.
  10. PER CONCLUDERE : DA ORA IN POI CERCHIAMO DI COLTIVARE L’AMORE FRATERNO SIA NELLA SOSTANZA CHE CON GESTI ESTERNI COME , PER ESEMPIO : COMPLIMENTARSI PER LA BUONA RIUSCITA DI UNA INIZIATIVA, AUGURI PER IL COMPLENANNO, L’ONOMASTICO, UN RISULTATO POSITIVO ECC.. NON APPENA SI PUO’ , CERCARE DI INVITARSI RECIPROCAMENTE A CASA PER PRENDERE IL CAFFE’ , ANDARE INSIEME A QUALCHE SPETTACOLO, ORGANIZZARE UN PELLEGRINAGGIO PER RIUSCIRE A FARE – SE POSSIBILE - UN SERVIZIO AGLI AMMALATI. CURARE LA PREGHIERA E LA ICEZIONE DEI SACRAMENTI INSIEME, MAGARI ANDANDO PRESSO UN SANTUARIO.

Conclusione

Per non rischiare di inventare troppo , mi fermo qui nelle enucleazione delle icone legate alla figura degli apostoli. In effetti, sia io che gli studiosi sappiamo pochissimo sugli altri apostoli non citati qui. Sono solo 8 su 12 ma non ritengo che possa essere una enumerazione sufficiente per chiarire come la vita di CoCa possa agevolmente procedere verso mete migliori. Se questo avverrà, sia gli educatori che i ragazzi ne trarranno vantaggio.

Vedi anche


donromano/2007/009.txt · Ultima modifica: 2008/02/28 17:34 (modifica esterna)

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